Il mondo Bentley, intervista a Ceccomori

Il mondo Bentley, intervista a Ceccomori
Incontro esclusivo con il designer italiano che opera a 360 gradi per il brand di lusso inglese

di Redazione

27.07.2015 ( Aggiornata il 27.07.2015 06:36 )

Sul biglietto da visita c’è scritto “Dr. Daniele Ceccomori, Head of Product Design Development, Bentley Motors Limited, Crewe, Cheshire, England”, e ci viene offerto non appena incontriamo il designer italiano che realizza per il blasone inglese tutto ciò che porta la gloriosa “B” ma che non ha necessariamente quattro ruote. Ingegnere, dopo aver collaborato con Nissan e Infiniti, Ceccomori è da quasi otto anni contractor di Bentley. “Sono a Crewe un paio di giorni la settimana e conservo la mia base a Londra. Ho cominciato occupandomi di one off, gli esemplari unici (che, a dispetto del nome, sono moltissimi ogni anno, ndr), attività che continuo a svolgere, e questo mi ha dato modo di venire a contatto diretto con i nostri clienti, soprattutto i più esigenti che vogliono l’auto su misura, con dettagli esclusivi, a cominciare dal colore della carrozzeria che il più delle volte deve riprodurre quello di un oggetto o di un materiale che il cliente porta con sé: è osservando il loro stile di vita che ho iniziato a pensare a oggetti che non fossero semplicemente marchiati Bentley, ma che potessero interpretare la stessa filosofia che ispira le nostre granturismo”. 1   Con Ceccomori è proibito usare la parola “merchandising”, la realizzazione e il commercio di oggetti diversi da quelli che un brand produce come attività principale, un business che parte dalla Coca Cola e passa per i foulard e i cappellini taroccati con il Cavallino Rampante della Ferrari. Un mondo, insomma, che nulla ha a che vedere con quanto nasce a Crewe dove Luc Donckerwolke, uno dei “figli” prediletti del grande capo del design di Volkswagen Group Walter de’ Silva, continua a disegnare con il suo team le lussuose sportive inglesi. Alle quali presto si aggiungerà Bentayga, il primo grande Suv che verrà prodotto a Crewe (a Wolfsburg avrebbero preferito costruirlo a Bratislava con Audi Q7 e VW Touareg, ma dalla fabbrica slovacca arriveranno soltanto dei componenti) dove è in allestimento la linea di montaggio che a settembre comincerà a sfornare i primi esemplari: debutto al salone di Francoforte, sulle strade a inizio 2016 con una linea per fortuna molto diversa da quella del concept bocciato al salone di Ginevra di tre anni fa. Ma torniamo a Daniele Ceccomori e alle sue creazioni che devono rispettare i canoni stilistici delle auto. “Tutto è cominciato da una mia idea di realizzare una linea di borse da donna, dal disegno esterno ma soprattutto da quello interno, perché una borsa è come un’automobile, dove si sale, ci si accomoda e si va alla scoperta di tutto ciò che racchiude, un’esperienza da vivere intensamente. La mia idea è stata accolta con entusiasmo dal board e tre anni fa è nata la prima collezione seguita da due collezioni ogni anno, primavera e autunnoinverno, come accade per le griffe della moda”. 3 Nella boutique di Bentley non mancano ovviamente valigie, biciclette e sci e ci sono anche oggetti griffati prodotti dai fornitori di componenti, come gli orologi Breitling che fornisce quello analogico di bordo. I ricchi, spesso ricchissimi, clienti Bentley attraversano oceani e continenti per venire nella campagna del Cheshire e trascorrere ore non tanto lungo le linde e ordinate linee di montaggio dove nascerà la loro futura auto, ma nel “Veneer Shop”, dove si scelgono radiche e legni, e nel “Leather Shop” dove li attendono centinaia di profumate e morbide pelli tra le quali, a volte, manca quella della tonalità desiderata che dovrà essere prodotta in esclusiva. “È osservando questi clienti che ho capito che la scelta dell’auto è un’autentica esperienza, qualcosa di molto simile alla scelta della casa e dell’arredamento, nasce da qui la linea di mobili e accessori firmati Bentley che permettono al cliente, quando scende dall’auto, di non uscire mai dal raffinato mondo nel quale ha scelto di vivere acquistando una Continental, una Mulsanne o una Flying Spur”. E l’esperienza può continuare anche lontano da casa perché negli hotel St Regis di Londra, New York e Istanbul è già stata inaugurata una Bentley Suite disegnata e arredata seguendo gli stilemi della Marca. Senza titolo Ma la proposta più recente è il profumo Infinite, un eau de toilette che permetterà al cliente di distinguersi e al comune mortale (l’elegante flacone costa 60 euro) di entrare a far parte, seppur marginalmente, di un’elitaria famiglia. “Continueremo a creare e realizzare oggetti che sposino con equilibrio i valori del brand, il comfort e la dinamicità delle nostre auto che sono capaci di portare sulla strada prestazioni da pista”, conclude Ceccomori. “La vera sfida, per quanto riguarda il design degli interni, è quella con la digitalizzazione sempre più spinta che dovrà rispettare il classico linguaggio british di Bentley, quello per il quale anche i giovani continuano a scegliere una nostra auto”. Con oltre 11mila auto consegnate lo scorso anno e una crescita del 9% sul 2013, Bentley continua a inseguire quota 15mila, quella fissata già nel lontano 2003 quando Ferdinand Piëch insediò a Crewe il pupillo Franz Josef Paefgen come Ceo, carica oggi occupata da Wolfgang Dürheimer che, per avvicinarsi al target, potrà contare sul Suv di lusso Bentayga.

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