Tarate gli autovelox! Ordina la Consulta

Tarate gli autovelox! Ordina la Consulta
La decisione della Consulta apre la possibilità a una miriade di ricorsi da parte di chi è stato multato

di Leonardo Iannacci

29.07.2015 ( Aggiornata il 29.07.2015 05:29 )

L’aspetto più originale (o buffo...) della sentenza della Consulta che limiti i super-poteri degli Autovelox e li obbliga — d’ora in poi — a essere sottoposti a rigidi controlli tecnici periodici, lo si nota in questo paragrafo: “Non si spiega come la bilancia di un mercato rionale sia soggetta a verifica periodica della taratura, mentre non lo sia una complessa apparecchiatura come è quella per la verifica della velocità che svolge un accertamento fonte di gravi conseguenze per il cittadino...Parole che suonano dolcissime per le orecchie di molti poveri automobilisti, vessati dagli autovelox e, per questo, costretti a pagare multe a volte salatissime. La Corte Costituzionale, con sentenza del 18 giugno scorso, sana finalmente una delle anomalie più evidenti sulla disciplina degli autovelox, ovvero la non obbligatorietà della verifica periodica della loro taratura; verifica prevista, invece, per le apparecchiature fisse. Ossia quelle installate stabilmente a bordo strada che funzionano in automatico. La sentenza che fa giurisprudenza, fissando un nuovo caposaldo normativo, è la numero 113 e censura il comma 6 del Codice della Strada che non prevedeva — d’obbligo a questo punto parlare al passato visto che la Corte Costituzionale ha il potere di cancellare qualsiasi altra norma precedente — che “tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità fossero sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”. Tale comma è ora diventato incostituzionale. Considerando che un autovelox viene utilizzato spesso anche dopo anni dalla sua costruzione (e dalla prima taratura fatta per il controllo della velocità di un’auto), la sentenza “obbliga” chi ne fa uso — cioè le Forze di Polizia — a un controllo accurato e periodico per far sì che le misurazioni non siano sballate. Evidentemente il dubbio che fossero malfunzionanti c’era... E, soprattutto, punta a evidenziare tutte quelle illegittimità di accertamenti effettuati da quelle apparecchiature mobili che, sinora, non sono state tarate periodicamente. Grazie alla Consulta si apre così la strada a una miriade di ricorsi contro multe e verbali: quelli per i quali non è stato ancora effettuato il pagamento, quelli per cui non sono scaduti i termini per la presentazione del ricorso e quelli per i quali la multa può apparire incogrua. E molti Comuni, al solo pensiero, tremano.

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