Le abitudini degli italiani in materia di mobilità stanno sicuramente cambiando negli ultimi anni, grazie anche all’offerta pubblica e ai servizi privati che privilegiano i mezzi sostenibili, tuttavia
per recarsi al lavoro l’auto rimane la regina indiscussa dei mezzi di trasporto come rivela la r
icerca effettuata da www.automobile.it in collaborazione con GfK Eurisko “L’auto e il lavoro”.
Diversi studi di settore evidenziano all’unanimità una
riduzione dell’uso dell’auto privata da parte degli italiani e un ricorso sempre più massiccio ad altri mezzi di locomozione. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio nella prefazione al
Conto nazionale infrastrutture e trasporti 2013-2014 afferma: “Nel 2014 la domanda di mobilità riprende un cammino in salita e la crisi economica sembra aver inciso sulle scelte degli italiani, infatti le quote modali evidenziano un aumento dell’uso della bicicletta (+0,7%), degli spostamenti a piedi (+1,5%) e dell’uso del mezzo pubblico (+0,5%) a discapito sicuramente dell’auto privata (-3,1%)”.
L’Ottavo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane segnala inoltre che il
bike sharing vede crescere il numero di utenti (di circa il 37%) cui fa eco l’aumento degli iscritti al car sharing (+7,8%). Sullo sfondo di questo contesto in continua evoluzione
automobile.it, piattaforma di motori verticale del gruppo eBay, traccia dunque un quadro delle
tendenze nell’uso dell’auto privata per raggiungere il posto di lavoro in Italia.
Su un campione di
253 rispondenti proprietari di una vettura personale, il
55% la utilizza almeno
una o due volte a settimana per recarsi al lavoro (il 50% almeno cinque volte a settimana), il dato sale al 60% se si includono motivi professionali in senso lato. Significativamente la prevalenza va alle guidatrici
donne che si attestano al
63% mentre gli
automobilisti del sesso forte si fermano al
58%. Gli uomini però percorrono in media più strada (33 Km) rispetto alle donne (24 Km). Questo ovviamente si riflette anche sul
tempo trascorso alla guida per lavoro:
36 minuti per gli automobilisti, contro i
28 della
controparte femminile. Per quanto riguarda il discrimine territoriale non stupisce che si faccia affidamento all’auto più nei
centri medio-piccoli e alle zone extra-urbane, rispetto alle aree metropolitane.
Un aiuto all’eco-sostenibilità potrebbe arrivare dal
car-pooling, ovvero la consuetudine di riunire più persone con la stessa destinazione a bordo di una sola vettura per condividere i costi e, di riflesso, alleggerire il traffico. Fortemente incoraggiata all’estero dove ci sono addirittura corsie preferenziali per le auto con più passeggeri, la pratica non trova ancora grosso riscontro nel Belpaese. Ben l’
86% degli uomini e addirittura il
92% delle donne
viaggiano da soli.
Auto e lavoro. Interrogati sui
motivi per i quali gli italiani ricorrano ancora così massicciamente all’automobile per assolvere gli impegni professionali, la risposta è nel
59% dei casi la
comodità, seguono al
27% in ex-equo la considerevole
distanza da coprire e il
risparmio in termini di
tempo. Al
23% figura il
cattivo collegamento con i mezzi pubblici, staccato nettamente da altre ragioni aggregate (8%) mentre chiude l’assenza e/o la pericolosità delle ciclabili (1%). Per quanto riguarda gli
svantaggi legati all’uso della vettura privata non sorprende che il
59% risponda il
costo del carburante, mentre il
26% non ravvede alcun aspetto negativo. Al
16% figurano gli
incolonnamenti nel traffico a pari merito con la
difficoltà di trovare parcheggio.
Il
15% degli
intervistati dichiara di utilizzare l’auto di
meno rispetto al passato con una netta prevalenza nel campione femminile, mentre circa il
79% restituisce un dato
invariato nel tempo.
Per quanto attiene le
alternative all’uso dell’auto, il
43% va
a piedi, il
18% in
bicicletta, il
6% con i
mezzi pubblici, il
4% prende il
treno e altrettanti il
car-sharing.
Nella top 5 delle auto che “accompagnano” gli italiani al lavoro si piazza al primo posto la
Fiat (
30%) che stacca la
Ford (
13%) cui si accoda la
Opel (
6%). Chiudono
Citroen al
5% e
Toyota 4%. Per quanto riguarda il segmento delle auto preferite dai lavoratori italiani, stravince la
berlina con portellone (40%) seguita da
Citycar/utilitaria (24%) che tiene dietro la
monovolume (13%). Al quarto posto si piazza la
berlina con cofano (
9%), seguita dal
SUV (
8%) che sopravanza la
station wagon/familiare (
5%).