Volvo, la gamma 2014 provata su strada

V60 Diesel Plug-In Hybrid

di Redazione

03.07.2013 ( Aggiornata il 03.07.2013 20:33 )

Gavi (Alessandria) - Lodovico Basalù

Dopo un 2012 non proprio eccellente la Volvo torna a guardare con fiducia al futuro e lo fa con una gamma completamente rinnovata, anche se per vedere altri nuovi modelli (tra i quali la XC90) occorrerà attendere la fine del 2014, quando debutterà la nuova piattaforma, battezzata S.P.A. (Scalable Product Architecture) e i nuovi motori VEA (Volvo Engine Architecture). I

ntanto si punta su quello di buono che c’è. Come la V60 Diesel Plug-In Hybrid, che abbiamo provato quanto basta per capire quanto questa vettura sia interessante. Tanto che a Torslanda la la produzione è già passata da 150 a 282 unità alla settimana. Complessivamente, Volvo produrrà 7.600 ibride plug-in nel 2013, mentre l'obiettivo di produzione per il 2014 è di 10.000 vetture. Chi è al volante di una Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid può scegliere la modalità di guida preferita tramite tre pulsanti sul cruscotto che conferiscono alla vettura tre caratteri diversi. A seconda che si prema su “Pure”, “Hybrid” o “Power”, si va da una guida ecologica e risparmiosa a una guida prettamente sportiva. Fatto che sta che la vettura può emettere soli 48 g/km di Co2, con un consumo medio di 55,5 km/litro.

Ovviamente ciò lo si ottiene solo utilizzando la modalità Hybrid, con il propulsore elettrico da 68 CV che può arrivare a percorrere 50 chilometri prima di scaricarsi. Con il turbodiesel che entra in azione solo quando serve e per breve tempo. Associando i 215 CV del propulsore a gasolio ai 68 di quello elettrico si ha una potenza complessiva di 283 CV, tanto basta per divertirsi non poco. Il tutto a un prezzo non proprio popolare di 59.900 euro, anche se va subito detto come sia la Plug-In Hybrid sia tutta la gamma Volvo vada al 50% alle flotte. Naturalmente va precisato che una volta esaurita totalmente la carica delle batterie agli ioni di litio, la V60 Hybrid si ricarica come una vettura totalmente elettrica, come dimostra la presa disposta sul parafango anteriore sinistro. Il tempo di ricarica va da 3 a 7 ore, ma c’è anche la possibilità di una ricarica parziale azionando il tasto “Save” sul cruscotto.

Passiamo all’estetica. Tutta la gamma ha subito un deciso lifting (lo avevamo già visto a Ginevra) con un frontale più aggressivo, una mascherina completamente rivista, al pari dei fari. Migliorie anche all’interno e alla strumentazione: tutte le vettura sono “connesse” via internet, come ormai è praticamente obbligatorio. Tra le altre novità la XC60 che, nella versione più potente, adotta il cambio con le palette dietro al volante, al pari S60 nella sua versione più sportiva. Belli, per quasi tutta la gamma, gli scarichi integrati.

Infine un gradito ritorno, quello della Polar, che 25 anni fece furore nel nostro paese. La V70 Polar adotta, di base, il 4 cilindri di 1.6 litri turbodiesel da 115 CV. Sulle carta la potenza appare inadeguata ma alla guida arriva la sorpresa, con un andamento tutto sommato convincente e progressivo. Per ultima la sicurezza. Tra i nuovi sistemi disponibili su tutta la gamma, certamente notevole il “Pedestrian & Cyclist Detection”, con frenata automatica completa. L'avanzato sistema a sensori effettua in pratica una scansione dell'area davanti all'auto, grazie a un'unità radar inserita nella griglia frontale dell'auto, una telecamera posta davanti allo specchietto retrovisore interno e una centralina di controllo.

A margine comunichiamo i prezzi base della nuova gamma diramati da Volvo Car: S60 (da 28.820 euro), V60 (da 30.320 euro), XC60 (da 36.300 euro), V70 (da 39.050 euro), XC70 (da 43.250 euro), S80 (da 37.450 euro)

 



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