Papi (PwC): “Italia fanalino di coda dell’elettrico ma se aiutata dalle istituzioni può recuperare”

Lo studio dell’azienda fotografa la situazione della nuova mobilità nel nostro Paese. Eventi come AutomotiveLab Plug in corso nel week end a Milano CityLife aiuta la cultura e la conoscenza delle nuove tecnologie facendole anche provare con i test drive

di Redazione

13.05.2023 19:07

Educazione, cultura e conoscenza diretta del mondo nuovo, quella della mobilità elettrificata.
L’evoluzione plug di Automotive.Lab, l’evento del Gruppo Amodei organizzato in questo week end dal magazine AUTO per la prima volta fisicamente a Milano CityLife dopo le precedenti edizioni virtuali, offre un panorama completo dell’attuale situazione relativamente alla nuova mobilità nella sua transizione verso le zero emissioni.

AutomotiveLab Pug, le foto dell'edizione 2023

AutomotiveLab Pug, le foto dell'edizione 2023

Milano è stata al centro della transizione energetica con AutomotiveLab Plug, l'evento di Auto che ha come obiettivo l'avvicinare le persone alla mobilità del futuro

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Così, mentre nella Piazza Tre Torri del polo commerciale milanese sono esposte sei vetture (Ford E-Transit, Microlino, BYD Atto 3, Kia EV6, Xev Yoyo, Nissan X-Trail e-POWER e lo scooter elettrico BMW CE 04) e nell’area test drive i visitatori possono testare alcuni di questi veicoli, il convegno “Mobilità elettrica, oggi per domani” ha definito il quadro di un’evoluzione in corso, non semplice, con tanti problemi ma che ha una direzione chiara.

A fotografare tutto lo studio presentato da Francesco Papi, Partner PwC Strategy & Italy Automotive Leader: «L’Italia è il fanalino di coda in Europa insieme alla Spagna in merito alla transizione verso l’elettrico. A marzo 2023 la quota di autovetture BEV e ibride plug-in nel nostro Paese si è fermata all’8,2% delle immatricolazioni, rispetto al’19,8% di Germania, 24,1% della Francia e al 26,7% del Regno Unito. Tra le principali ragioni che rallentano la crescita del mercato dell'e-mobility figurano il costo iniziale del veicolo, un'offerta di prodotto ancora limitata e poco competitiva sui segmenti delle citycar e delle utilitarie e la diffusione delle infrastrutture di ricarica pubblica, che rappresenta un fattore di crescita rilevante, soprattutto per la domanda a più basso reddito che dispone meno di parcheggi privati e di sistemi di ricarica domestica. Poi, non va sottovalutato un altro aspetto: la soddisfazione di chi ha già scelto l'elettrico, in oltre il 40% dei casi, determinata dal passaparola di amici e parenti. E a oggi chi compra elettrico mostra un trend di soddisfazione in calo, comunque non su livelli inferiori rispetto a chi compra auto a combustione interna, principalmente a causa dell’insoddisfacente gestione del processo di installazione dei sistemi di ricarica domestica. Serve l’aiuto delle istituzioni».

Ma gli interventi sono stati tanti, eccone una sintesi.

Michele Crisci - Presidente UNRAE, l’Associazione delle Case estere ha spiegato. «Gli italiani sono appassionati di auto. Ma ci sono delle tematiche che le istituzioni devono risolvere, come le infrastrutture. L’utente deve avere la possibilità di bypassare le problematiche dell’uso delle elettriche. Abituarsi a un diverso sistema. Per l’italiano è più difficile e forse fa un po’ più fatica degli altri. L’elettrico è un mondo al quale Stati uniti ed Europa non hanno mai creduto, ma la decarbonizzazione è un tema che riguarda tutti. E va cambiata la narrazione in questo senso: ad esempio, spesso sentiamo dire che il passaggio all’elettrico provocherà perdita di posti-lavoro, noi pensiamo il contrario. Il 2035 è una data ultima, ma nel 2030 le Case auto saranno obbligate a ridurre del 55% le emissioni del 2021 (da quasi 90 g/km a 45 g/km di C02 ndr). E l’unico modo per farlo sarà avere la stragrande maggioranza delle vetture elettriche, e mancano solo 6 anni... ».

Pietro Meda - Vicepresidente vicario di ACI Milano è ancora più chiaro. «Dobbiamo essere molto neutri. L’istituzione è la parte mancante, è iniziato un processo, ma stiamo inseguendo a livello infrastrutturale. La tecnologia deve essere agevolata sul territorio, ma non si sta facendo abbastanza. E dovrebbe aiutare i cittadini a seguirli. Ho tanti amici che hanno auto elettriche, e in troppi si lamentano che hanno esperienze di ricarica difficili».

Marco Santucci - CEO di Jaguar Land Rover: «Per poter arrivare alle emissioni zero dobbiamo passare per varie tappe. Nel 2025 Jaguar sarà completamente elettrica, con una gamma tutta nuova. Jaguar è sempre stata un pioniere e vuole posizionarsi come tale anticipando di 10 anni le direttive dell’UE. Diversa la strategia per Land Rover: qui saremo più progressivi, lavorando anche sui materiali. L’obiettivo è quello di arrivare al 2039 diventando davvero net zero affermando un nuovo concetto del lusso, uto belle e sostenibili. Intanto, proviamo ad educare le nuove generazioni».

Giuseppe Mazzara - Direttore Marketing e Comunicazione di Kia Italia: «A livello aziendale abbiamo la centralità del cliente prima di tutto. Perché, a livello di sostenibilità, dipende dall’uso che ogni cliente fa del mezzo. E noi offriamo diverse soluzioni. La Niro è full hybrid, ibrida plug-in e anche elettrica. Poi lavoriamo su altre soluzioni, come il GPL, e, a breve, nel 2028, offriremo anche la prima Kia fuel cell. Di fatto, fino al 2027 lanceremo 14 modelli elettrificati. Senza dimenticare che due anni fa Kia ha cambiato completamente la sua vision di brand, non più solo costruttore di auto ma fornitore di servizi. E questo riposizionamento ci ha restituito un brand più forte, capace anche di esplorare strade diverse di fronte a un mercato che ha alzato i listini. Così, cerchiamo di offrire più servizi per rendere l’esperienza più semplice e intuitiva».

Raffaella Tavazza - CEO di Locauto Group  «Il noleggio a breve e lungo termine è una formula sempre più utilizzata, complici le molte incertezze degli utenti sul futuro delle motorizzazioni. La nostra flotta si basa su mezzi a basse emissioni, che comprende un veicolo su quattro con alimentazione ibrida. L’elettrico, a oggi, è perfetto per chi ha la possibilità di ricaricare nella propria abitazione. Abbiamo in flotta anche Smart elettriche ma vengono scelte da chi la utilizza nelle città. Lavoriamo molto anche con la clientela straniera che però sceglie per i lunghi viaggi vetture con motori endotermici. Gli americani, ad esempio, stanno imparando a viaggiare all’europea, ovvero con il treno per le lunghe percorrenze e l’auto per gli spostamenti brevi».

Marco Saltalamacchia - Executive Vice Presidente e CEO del Gruppo Koelliker «Nei confronti dei cinesi c’è sempre un atteggiamento critico che se nel passato, a volte, poteva essere comprensibile, oggi lo è molto di meno. Quando lavoravo per un brand europeo, il timing per portare un’auto sul mercato erano 7 anni. Mentre Aiways, nata solo 6 anni fa, ne ha già “sfornate” due. Questo per dire che hanno standard operativi molto rigorosi. La Microlino invece non è cinese, bensi ha creatività svizzera anche se è tutta fatta in Italia. Tornando al tema generale, bisogna riconoscere che mobilità è uno dei settori meno efficienti del mondo. L’80% del tempo una vettura sta ferma e così il costo della mobilità non è accettabilie. L’intelligenza artificiale potrà potenzialmente rendere molto più efficiente questo modello».

Marco Buraglio - Direttore Divisione Veicoli Commerciali Ford Italia. «Come quota di mercato nei veicoli elettrici professionali siamo sui livelli simili a quelli delle auto a zero emissioni. Chi utilizza un veicolo per motivi lavorativi deve avere un mezzo versatile senza rinunciare alla capacità di carico. Paradossalmente per i veicoli commerciali leggeri l’autonomia, punto molto importante per le auto elettriche, non è così fondamentale. Per molte aziende che li hanno in parco, l’autonomia di 200 chilometri di un furgone è più che sufficiente perché spesso compiono i medesimi spostamenti in un raggio chilometrico circoscritto. Tra i grandi vantaggi per chi li guida c’è il comfort. Per chi sta 8 o più ore al giorno su un mezzo elettrico l’assenza di rumore e di vibrazioni è un aspetto decisamente importante. Chi usa i veicoli per lavoro ha un’attenzione maniacale ai costi. Il passaggio a veicoli elettrici per un’azienda è complesso e per venire in contro a queste problematiche Ford ha creato la divisione Ford Pro. Un nuovo brand globale focalizzato sull’offerta di soluzioni rivolte ai clienti di veicoli commerciali e per flotte di tutte le dimensioni, con l’obiettivo di migliorare la loro produttività».

Fabio Pressi - Presidente e AD di A2A E-Mobility «Il tema delle colonnine è centrale. L’infrastruttura su strada deve durare almeno 10 anni. L’anno scorso abbiamo elettrificato quasi tutta la nostra flotta, e nella sede abbiamo installato 1.200 prese di ricarica. oggi viaggiare in elettrico per le aziende è assolutamente fondamentale. Oggi c’è in atto un cambio tecnologico e ci auguriamo che anche il PNRR, con gli investimenti previsti nella ricarica veloce dia il suo contributo a un’accelerazione di tutta l’infrastrutturazione. Ma c'è bisogno di una ricarica per chi non ha il garage, per chi deve ricaricare durante la notte senza dover spostare la macchina. Molte persone dicono dice che non acquisto un'auto elettrica perché non ci sono colonnine, ma in realtà ce ne sono molte.La realtà è che è difficile chiedere il passaggio all'elettrico a chi non ha l'elettrico. Per quanto ci riguarda, la soluzione media è la ricarica lenta».

Leonardo Caruso - Presidente dell’ANACI, l’Associazione degli Amministratori di Condominio italiani «Il panorama condominiale italiano è molto variegato, la maggior parte dei condomini è stata costruito prima del 1970. E tutta la filiera deve contribuire al percorso di conoscenza sui temi dell'elettrico. Questa sensibilizzazione va fatta da chi può, ricordando sempre che molti di noi forse non partecipano nemmeno alle riunioni di condominio. Ma i condomini rappresentano una realtà che può dare tanto in questo percorso. C’è un problema che riguarda le abitudini: ci piacciono le comodità. Sensibilizzazione, cultura e formazione saranno fondamentali, così come anche la tecnologia. Ma il cambio di passo deve arrivare dalle istituzioni che a livello normativo devono intervenire per fare in modo che la nuova mobilità si affermi anche dove abita la maggioranza degli italiani».

Giorgio Astesano - Product e Quality Manager di XEV Trade  «Siamo partiti da zero, quindi abbiamo ripensato un prodotto per la mobilità urbana creando un prodotto leggero, come lo YoYo, compatto e con batteria piccola, che ci dà anche l'alternativa delllo swapping. Con Eni abbiamo calato la nostra vettura nella mobilità condivisa proprio con il valore aggiunto del battery swapping, l’ideale per la micromobilità in quanto consente di cambiare al volo la batteria scarica con una carica in una delle tante stazioni di servizio ENI attrezzate, un’operazione che dura al massimo 5 minuti, insomma come fare un pieno di benzina. È un sistema in via di implementazione, presente in tutte le maggiori città italiane, comunque un’operazione effettuata da personale specializzato»

Luisa Di Vita, Communications Director di Nissan Italia  «Il nostro contributo a questa fase della transizione verso l’elettrico, di cui siamo pionieri dal 2010 con la Nissan Leaf, si chiama e-POWER. Un sistema di propulsione innovativo che garantisce la trazione solo in elettrico che a sua volta viene ricarica da un motore termico. pionieri. Così riusciamo a risparmiare il 15-20% di consumi rispetto al Diesel. In Italia abbiamo già venduto 8mila unità di vetture con le-POWER. Una risposta decisamente superiore al passato. E in più, l’e- POWER garantisce una riduzione dei costi di esercizio. Considerando anche ZTL e parcheggi blu, si riescono a risparmia anche 5-600 euro all'anno.

Andrea Silva, PR & Communications Manager BMW Motorrad Italia  «Nel mondo delle due ruote non c'è la pressione normativa che scandisce i ritmi nel mondo delle auto. Il mondo delle moto è fortemente passionale, facciamo distinzione tra la moto, che rappresentano la passione e gli scooter. L’approccio di BMW Motorrad è guidato dalla sostenibilità. Il CE 04, il nostro nuovo scooter elettrico vuole rappresentare questo passaggio: garantisce 130 km di autonomia, che nel contesto urbano sono assolutamente abbondanti per rispondere alle principali esigenze dei nostri utilizzatori. La ricarica avviene in circa un'ora».

Carlotta Francia, Docente Politecnico di Torino  «Stiamo studiando come si comportano i materiali delle batterie, all’interno di numerosi progetti europei finanziati dall’UE, in collaborazione con aziende e istituti di ricerca. Molti tendono a produrre batterie allo stato solido, senza liquidi infiammabili e più piccole e a livello di volume. Perché la ricerca delle batterie è così importante? il settore dell'energia è quello che produce più emissioni, il 73%, quindi se vogliamo ridurle dobbiamo partire da qui. Le batterie hanno un ruolo fondamentale anche per lo stoccaggio dell'energia delle fonti rinnovabili. il mercato del settore è dominato dai cinesi, ma le prospettive al 2027, magari troppo ottimistiche, prevedono che seppure il mercato cinese continuerà a essere dominante, si registrerà un forte aumento di produzione di batteria sia negli Stati Uniti che in Europa».

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