Il monito di Mattarella: "Sul cambiamento climatico siamo in ritardo"

Il monito di Mattarella: "Sul cambiamento climatico siamo in ritardo"© LaPresse

Il Presidente della Repubblica: "Bisogna agire cercando di incrementare l'impegno a salvaguardia dell'ambiente per combattere gli effetti di questi cambiamenti dirompenti"

di Redazione

02.08.2023 ( Aggiornata il 02.08.2023 15:47 )

Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato quanto sia importante il rispetto e la salvaguardia dell'ambiente. Il capo dello Stato ne ha parlato al Quirinale qualche giorna fa durante la consegna del "Ventaglio" da parte del Presidente dell'Associazione Stampa Parlamentare, Adalberto Signore. Un'oocasione in cui si è discusso anche del cambiamento climatico.

"Cambiamento climatico, siamo in ritardo"

"In questo periodo l'Italia ha vissuto eventi terribili, legati, palesemente, alle conseguenze del cambiamento climatico - ha dichiarato Mattarella relativamente al maltempo che nelle scorse settimane ha devastato gran parte del Paese -. Di fronte alle drammatiche immagini di quel che è accaduto, al Nord, come al Centro, come nel Meridione, tante discussioni sulla fondatezza dei rischi, sul livello dell'allarme, sul grado di preoccupazione che è giusto avere per la realtà che stiamo sperimentando, appaiono sorprendenti. Occorre assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardo. Bisogna agire, da una parte cercando di incrementare l'impegno a salvaguardia dell'ambiente e per combattere le cause del cambiamento climatico. Sappiamo che sarà un impegno difficile, su scala globale, i cui effetti vedremo nel tempo. Dall'altro lato, è necessario operare per contenere già oggi gli effetti dirompenti di questi cambiamenti, predisponendo strumenti nuovi e modalità di protezione dei territori, che consentano di prevenire e attenuare gli effetti dei fenomeni che si verificano sempre più di frequente".

L'arma della solidarietà

"Disponiamo anche di un mezzo importante: la solidarietà che ci tiene insieme - ha proseguito il Presidente -. Anche in base a questa vi è la necessità di interventi veloci, tempestivi, per rimuovere i danni subiti e per sostenere adeguatamente le persone e le aziende colpite, affinché possano ripartire come desiderano fare, ma come è pressoché impossibile senza aiuti. Abbiamo visto nei territori feriti dalla recente alluvione in Romagna tantissime persone di buona volontà darsi da fare. Ragazze e ragazzi che, instancabilmente e con straordinaria forza d'animo, spalavano il fango, aiutavano le persone colpite, soccorrevano chi aveva bisogno di aiuto. La forza che tiene unite le nostre comunità nei momenti più difficili è anzitutto questa generosa e incondizionata disponibilità a esserci. A fare la propria parte, sentendosi responsabili gli uni degli altri. 'I care', come diceva don Milani. Fare la parte propria. Vorrei declinare questo dovere in maniera completa e conseguente; aggiungendo: non pretendere di fare abusivamente la parte di altri. Ciascuno faccia il proprio mestiere – come si dice in linguaggio corrente - e cerchi di farlo bene".

Per gli italiani la salvaguardia dell'ambiente è una cosa seria

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