Modelli, ancora attuali per molti aspetti, che compiono 20 anni: possono avere il Certificato di Rilevanza Storica, con sconto su bollo e assicurazione.

Le 10 auto che diventano storiche nel 2023, gli affari

Venti anni e non sentirli. Anzi portandoli con orgoglio. Nel 2023 un’altra tornata di modelli “compirà” 20 anni dall’esordio sul mercato. Entrando di fatto nel novero, sempre più apprezzato delle youngtimer.
E soprattutto possono essere dotato del Certificato di Rilevanza Storica, il CRS rilasciato dall’ASI, l’Automotoclub Storico Italiano, che permette una serie di vantaggi economici. Sia sul bollo auto sia sull’assicurazione, a seconda delle Regioni, in molte delle quali prevede addirittura l’esenzione totale dalla tassa automobilistica di proprietà.
<h2 class="p1">Un documento importante </h2>
Il CRS sostituisce il “certificato delle caratteristiche tecniche”. E’ un documento necessario per circolazione dei veicoli che i proprietari vogliono catalogare come di interesse storico e collezionistico, ai sensi del D.M. 17/12/2009, che disciplina i requisiti per per questo tipo di vetture.
Scarica qui: <a href="https://www.asifed.it/wp-content/uploads/2021/02/CRS-Auto-2020-frontespizio.pdf">il modulo CRS</a>
In particolare, il Decreto regolamenta modalità e procedure per l’iscrizione di un veicolo in uno dei Registri indicati nell’art. 60 del Codice della Strada, al fine di acquisire la qualifica di “veicolo di interesse storico e collezionistico”; per la riammissione alla circolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico precedentemente cessati dalla circolazione o di origine sconosciuta; per la revisione periodica alla quale sono soggetti detti veicoli.
Le disposizioni del Decreto non si applicano a veicoli che siano repliche ex-novo, ancorché fedeli.
Automobili che possono ancora dare molto
Venti anni, ma dal 2003 il passo è corto, nel senso che si tratta di vetture con molti dispositivi di sicurezza e comfort che le rendono adatte alla circolazione, se la manutenzione è stata effettuata regolarmente e con cura. Un tuffo nel passato prossimo. Ecco, grazie anche ai dati di AutoScout24 dieci ventenni con prezzi interessanti. Da non perdere

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<h2 class="p1">1 - La sportiva da non perdere, Alfa Romeo GT</h2>

Nata sulla base della ottima 156, è un’Alfa a trazione anteriore capace di emozionare alla guida. Stile Bertone, una granturismo a buon mercato, con spazio e bordo e bagagliaio.
Ottimi i motori benzina TwinSpark e i diesel multijet, riferimenti assoluti all’epoca. Ultima auto prodotta col mitico V6 Busso, qui in versione 3.2 litri da 240 cavalli, molto raro il modello.
Prezzi in grande crescita negli ultimi 4 anni: saluto da 8.000 a oltre 13.500 euro
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<h2 class="p1">2- Grande berlina coi fiocchi, BMW Serie 5 E60</h2>

Quarta generazione, quella più originale nello stile, disegnata sotto la supervisione di Chris Bangle.
Dopo quattro lustri si distingue ancora, sia in versione a tre volumi sia station wagon.
Una vettura, lunga 4,84 metri, che se tenuta in forma, regala ancora grandi soddisfazioni nel comportamento stradale.
Motori 4 e 6 cilindri, diesel e benzina, anche a trazione integrale. Al top la M5 col V10 da 507 cv. Prezzo medio molto variabile, da 4.000 a 45.000 euro.
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<h2 class="p1">3 - L’utilitaria che ha cambiato le carte in tavola, Citroen C3</h2>

Ha rimesso in pista Citroen, riproponendo lo stile distintivo e il comfort anche su una piccola.
Erede indiretta della mitica 2CV, con il tetto ad arco che la ricorda. Dotata di tachimetro digitale, ma anche di più spazio rispetto alla Saxo che sostituiva, in meno di 3,90 metri e con un peso di poco superiore ai 1.000 kg  rappresenta ancora oggi una perfetta cittadina.
Motori tranquilli. Prezzo medio 3.000 euro.
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<h2 class="p1">4 - La tuttofare tascabile, Fiat Idea</h2>

Gemella di lancia Musa e Opel Meriva, beneficia della matita di Giugiaro.
Stile semplice, ma votato all’efficienza e non banale. In 3,93 metri è una monovolume capace di soddisfare molte esigenze, con motori Diesel e benzina (da 77 a 120 cv) adatti al ruolo.
Agile, con interni di qualità non eccelsa. Da valutare, se meccanicamente sana.
Un potenziale affare per chi ha bisogno di spazio e gira al largo dalle ZTL e affini: prezzo medio di 3.000 euro.
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<h2 class="p1">5 - Sempre un affare,  Fiat Panda</h2>

Dopo 23 anni ha sostituito l’originale. Meno spartana e leggera, più “automobile”, anche per piccoli viaggi, ma soprattutto pratica in ogni situazione. Sia col 1.2 Fire benzina, sia col 1.3 Multijet a gasolio.
Una sicurezza: la piccola di riferimento assoluto. Se non fosse per il caro carburante, la versione a metano Natural Power, una della prime studiate (sul pianale delle 4x4) per ospitare le bombole, sarebbe ancora quasi imbattibile per i consumi.
Prezzo medio 3.500 euro
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<h2 class="p1">6 - Da non perdere: classica sempreverde, Mini Cabrio</h2>

Un tributo all’auto chic. Nel 2001 BMW sfornò l’erede del modello del 1959 e fu un successo. Due anni dopo arrivò, richiestissima, la versione con capote in tela.
Quattro gli allestimenti iniziali.One De Luxe, Cooper e Cooper S, poi anche John Cooper Works.
Da valutare la meccanica: se è a posto, è una youngtimer di grande charme. Prezzi sopra ai 10.000 euro, che possono lievitare.
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<h2 class="p1">7 - La supercar prima della sua stirpe - Porsche 911 (996) GT3  MkII</h2>

In verità è la seconda, ovvero l’evoluzione della prima 911 GT3, un nome che poi è entrato nel mito.
La potenza in questo modello sale da 360 a 380 cavalli, grazie all’adozione del controllo a variazione continua dell’albero a camme.
Supera i 300 km/h (306).  Per chi vuole mettersi in garage una novenundici che ha fatto epoca. Prezzo medio di 90.000 euro.
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<h2 class="p1">8 - Controcorrente, una scelta diversa Renault Megane II</h2>

Non ha mezze misure. La seconda serie di Megane, con il design ripreso dalle grandi Vel Satis e Avantime, ruppe gli schemi nel mondo delle compatte. Vinse il Car of the Year 2003.
Molto comoda, spaziosa, ma con motori inizialmente non brillanti (partendo dal 1.4 benzina di 98 cv e dal 1.5 diesel da 82 cv).
C’è anche station wagon e anche coupé cabriolet (piuttosto sgraziata) ma la 5 porte è quella che si fa notare.
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<h2 class="p1">9 - Ibrida prima di tutte, Toyota Prius II</h2>

E’ l’auto che ha portato in Europa il concetto di full hybrid. Entrata in punta di piedi (infatti ha vinto Car of the Year solo nel 2005) ha conquistato un passo alla volta, una riconosciuta “autorevolezza”.
Da “auto dei tassisti” a un pubblico più ampio. Ancora oggi è competitiva nel consumo in ambito urbano.
Affidabilità eccezionale, come da copione. E anche la sicurezza: già 5 stelle Euro NCAP al suo esordio. Per molti aspetti molto moderna.
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<h2 class="p1">10 - La regina… per più di un motivo Volkswagen Golf V</h2>

Rinnovata in modo importante, nello stile e negli interni, è stata subito il punto di riferimento.
Una garanzia la potenza e in consumi dei Diesel TDI (Euro 3 e 4) che adesso però sono bloccati in molte città.
Segna anche il ritorno di una “vera” GTI, con un 2 litri turbo da 200 cavalli che ha fatto epoca e che di fatto è stato evoluto sino ad oggi.
Valutazione… l’offerta è enorme, occorre valutare modelli, condizione e … intenzioni di utilizzo.
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