I più grandi fiaschi nel Vecchio Continente, per perdita sul modello, serbano grosse sorprese nella classifica della società Sanford C. Bernstein

La Top 10 dei flop auto in Europa

Esiste il diritto all&rsquo;oblio? Quando si buttano molti soldi crediamo proprio di no.
I pi&ugrave; grandi buchi neri, intesi come perdita economica, dell'auto negli ultimi anni, pi&ugrave; precisamente dal 1997 al 2013, in Europa non solo stati determinati solo dalle vendite scarse.
Progetti costati troppo, valutazioni sbagliate o grossolane: molti fattori hanno concorso a flop epocali. Una classifica del passato prossimo, con tre lustri o poco pi&ugrave; in cui il mercato era in grande crescita.
Quando numerose Case, anche prestigiose, hanno sbagliato i conti, costrette a produrre modelli in profondo rosso. Si parla di miliardi di euro per produzioni durate meno di 10 anni.
Vi proponiamo la classifica in base ai dati di Sandford C. Bernstein, societ&agrave; tra i maggiori gestori patrimoniali indipendenti.
<h2>Piccole e grandi, prestigiose e non</h2>
Davvero per tutti i gusti, con dei flop eclatanti e a volte reiterati per non perdere prestigio con precipitose marce indietro.
Ce n&rsquo;&egrave; per tutti, o quasi, con grandi e piccole sorprese. Alcuni modelli hanno gli eredi diretti ancora in produzione.
Perseverare &egrave; diabolico? La transizione verso l&rsquo;elettrico potrebbe cambiare le carte in tavola.
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<h2>10 &ndash; L&rsquo;incompresa, Renault Vel Satis</h2>

Tra ammiraglia e monovolume, 4,9 metri di lunghezza a anticipati dalla concept Initiale del 1995 e dall&rsquo;omonimo prototipo nel 1998.
Sul mercato dal 2002 a 2009 con motori fino al 3.5 V6 benzina da 241 cavalli.
Prodotte 64.000 unit&agrave;, a un prezzo di partenza di 30.000 euro. Renault ha avuto una perdita media per vettura di 18.710 euro. Per una rimessa totale di 1,2 miliardi di euro.
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<h2>9 - La supertecnologica &ndash; Audi A2</h2>

Un laboratorio tecnologico dallo stile ardito.
La prima Audi &ldquo;piccola&rdquo;, lunga 3,82 metri, spiccava per l&rsquo;intenso uso di alluminio, la scocca con schema Space Frame come su A8, per limitare il peso generale, che infatti partiva da 855 kg.
Cx molto avanzato, 0,28 e qualche richiamo di design alla TT.
Come &egrave; andata? 176.000 esemplari prodotti dal 2000 al 2005, al prezzo da 20.000 euro. Sotto di 7.530 euro per esemplare, perdita totale di 1,33 miliardi di euro.
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<h2>8 - La media senza lode &ndash; Renault Laguna III</h2>

Quando fallisce un modello di nicchia fa parte del gioco. Quando manca il colpo uno pensato per grandi volumi&nbsp; fa pi&ugrave; male.
 La terza serie di Laguna &egrave; stata un buco nell&rsquo;acqua. Concepita per sfondare nel segmento C-D, anche in versione wagon e coup&eacute;, &egrave; andata male.
Dal 2006 al 2012 prodotti 434.000 esemplari, al prezzo da 16.000 euro. Che ha portato a una perdita per veicolo di 3,550 euro e a una rimessa di 1,54 miliardi di euro.&nbsp;
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<h2>7 &ndash; Vorrei ma non posso &ndash; Jaguar X-Type</h2>

Passo falso per il prestigio. Ford, proprietaria di Jaguar, prov&ograve; con una &ldquo;media&rdquo;. Berlina e wagon, nata sulla piattaforma accorciata (4,67 metri di lunghezza) della Mondeo. A trazione integrale o anteriore.
Non male lo stile esterno, ma gli interni denunciavano con componentistica modesta.
Risultato: 363.000 X-Type vendute dal 2001 al 2009 (prezzo da 22.000 euro in Europa) con una rimessa di 4.690 euro a esemplare e una perdita complessiva di 1,7 miliardi di euro.
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Esagerata sin da subito con il suo 16 cilindri a W da 8 litri e 1.001 cavalli (all&rsquo;inizio).
Una icona, carissima e non molto agile tra le curve, ma unica.&nbsp;
E quindi? Dal 2005 al 2013 prodotti oltre 400 esemplari, a un prezzo medio iniziale di 1 milione di euro.
Ma la perdita, compreso la ricerca e lo sviluppo &egrave; stata di ben 4,6 milioni di a esemplare, per un totale di 1,70 miliardi di euro.
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<h2>5 &ndash; L&rsquo;alce ha fatto male &ndash; Mercedes Classe A</h2>

La prima piccola della Stella a tre punte &egrave; stata battezza dal celebre capitombolo nel test dell&rsquo;alce.
Tutti i modelli della monovolume furono richiamati per l&rsquo;installazione dell&rsquo;ESP.
In Italia ha avuto successo, meno nel resto del mondo.
Dal 1997 al 2004 sono state prodotte 1.187.000 Classe A, da 17.000 euro di listino, con una perdita media di 1.440 euro a esemplare. Creando un buco totale di 1,71 miliari di di euro.
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<h2>&nbsp;4 &ndash; Apriti Sesamo. O no? Peugeot 1007</h2>

I francesi ci provano spesso con le vetture originali e non sempre le ciambelle riescono col buco.
E&rsquo; il caso della 1007, concepita da Peugeot solo con le due grandi porte scorrevoli per tutte e due le file, col fine di essere agile nei parcheggi.
Molto assetata e costosa per la sua categoria (3,73 metri di lunghezza) in produzione dal 2004 al 2009. Con 123.000 esemplari prodotti, prezzo da 12.000 euro.
Disastro, nel complesso una perdita di 15.380 euro per veicolo e 1,9 miliardi di euro totali.
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<h2>3 &ndash; Ammiraglia mancata &ndash; Volkswagen Phaeton</h2>

Nonostante le ambizioni della Casa di Wolfsburg e la parentela di piattaforma con Audi A8 e comunque della stessa famiglia di Bentley Continental GT e Flying Spur &egrave; stato colpo andato a vuoto.
Il mercato del lusso non l&rsquo;ha mai recepita come prestigiosa. VW ha insistito a lungo, sviluppandola di fatto dal 2001 al 2012, per poi arrendersi dopo 72.000 esemplari prodotti.
Pur avendo un prezzo da 70.000 euro la perdita per ogni vettura &egrave; stata in media di 28.100 euro. Per un totale di 1,99 miliardi di euro.
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<h2>2 &ndash; Il grande abbaglio &ndash; Fiat Stilo</h2>

Progettata per fare concorrenza, con ambizioni di sorpasso, alla Golf, &egrave; stata l&rsquo;auto che ha portato Fiat sull&rsquo;orlo del fallimento.
Col senno di poi, tutto sbagliato. Stile, sia della cinque porte sia della wagon, prezzo, caratteristiche dinamiche.
Un disastro, nonostante la bont&agrave; dei turbodiesel multijet.
Concludendo, dal 2001 al 2009 sono stati venduti 769.000 esemplari. A un prezzo di partenza di 12.000 euro. Perdita di 2.730 euro a veicolo, per un totale di ben 2.10 miliardi di euro.
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<h2>1 &ndash; Buona solo per l&rsquo;Italia &ndash; Smart Fortwo prima serie</h2>

Fece bene Nicolas Hayek, patron di Swatch, a uscire dal progetto quasi all&rsquo;ultimo minuto?
La due posti pensata per le citt&agrave;, amatissima a Roma nella sua prima generazione &egrave; stata un bagno di sangue.
I numeri di Sandford C. Bernstein sono impietosi. Dal 1997 al 2006 con 749.000 esemplari costruiti a un prezzo di partenza di 9.000 euro la perdita media per ogni singola vettura &egrave; stata di 4.470 euro.
Il totale stimato &egrave; di 3,35 miliardi di euro. Spaventoso.&nbsp;
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I pi&ugrave; grandi fiaschi nel Vecchio Continente, per perdita sul modello, serbano grosse sorprese nella classifica della societ&agrave; Sanford C. Bernstein

La Top 10 dei flop auto in Europa

5 – L’alce ha fatto male – Mercedes Classe A

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