Rowan Atkinson, le incredibili auto di Mr Bean

Rowan Atkinson, le incredibili auto di Mr Bean

Dalla McLaren F1 alla BMW 328 Mille Miglia, le auto più esclusive del celebre comico inglese "padre" di Mr Bean e Johnny English

di Gianluca Guglielmotti

28.08.2023 ( Aggiornata il 28.08.2023 12:22 )

Tutti conoscono Rowan Atkinson, attore, comico e ingegnere elettronico inglese divenuto celebre in tutto il mondo per l’interpretazione di Johnny English ma, soprattutto, del simpatico e goffo Mr. Bean. Proprio l’eccentrico personaggio è un indizio della passione dell’attore per le auto: Mr. Bean, infatti, si muoveva utilizzando una Mini Cooper storica, dal caratteristico colore verde acido con cofano nero opaco (in realtà, nel primo episodio la Mini era di colore arancione, ma fu distrutta proprio al termine delle riprese).

Classe 1955, Atkinson è un vero “petrolhead” (recentemente ha definito di sentirsi "ingannato" dalle auto elettriche), possessore di numerose auto rare e ad altissime prestazioni. Nella sua collezione, infatti, hanno preso posto alcune delle più esclusive supercar di sempre tra cui McLaren F1 e Aston Martin V8 Zagato. L'attore, poi, ha anche partecipato ad alcune competizioni tra cui la celebre Mille Miglia (2011) al volante di una BMW 328 del 1939.

 

McLaren F1

La McLaren F1 è una vera e propria icona prodotta tra il 1992 e il 1998. Progettata dall'ingegnere Gordon Murray e stilizzata dal designer Peter Stevens, la F1 ha rapidamente guadagnato fama come una delle supercar più iconiche di tutti i tempi. Non solo per la sua straordinaria velocità, ma anche per il design, con caratteristiche uniche, e le innovazioni ingegneristiche. Acquistata da Atkinson nel 1997 per circa 800.000 euro, è stata sottoposta a un meticoloso restauro dopo due incidenti prima di essere venduta nel 2015 a una cifra da capogiro: oltre 10 milioni di euro. La supercar inglese deve la sua notorietà oltre che per le impressionanti prestazioni derivanti dal propulsore V12 BMW da 6,1 litri S70/2 (618 cv, 0-100 km/h in 3,2 secondi e 386 km/h di punta, senza alcun tipo di assistenza elettronica) a numerose soluzioni tecniche pionieristiche. Innanzitutto, il telaio in fibra di carbonio (prima volta per un’auto di produzione) che, unito all’adozione di materiali leggeri, fermava l’ago della bilancia a circa 1.140 kg; l’abitacolo, accessibile tramite portiere con apertura a elitra, rivelava poi tre posti, con il sedile del pilota disposto centralmente per massimizzare l’esperienza di guida.

L'articolo continua nella prossima scheda

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