Castelpetroso e il suo Santuario

Castelpetroso e il suo Santuario

Dal borgo medievale alla basilica dalle atmosfere fiabesche, un territorio di grande bellezza, tutto da scoprire in Molise

di Redazione

15.09.2020 ( Aggiornata il 15.09.2020 18:36 )

Se capitate in Molise, e con la vostra auto girovagate tra le valli di Bojano e Carpinone, troverete Castelpetroso, borgo che oggi conta poco più di mille anime. L'abitato, nato intorno all'anno mille, presenta le caratteristiche urbanistiche tipiche del Medioevo, con il castello, la chiesa e l'intrico di vie e di piazze a cui un tempo vi si accedeva tramite tre porte: quella del Parco, quella del Pipistrello e la Porta Macchitelle. Il castello fu edificato dai Longobardi tra il X e l'XI secolo e aveva funzione di difesa. Per via della forma squadrata richiama molto da vicino le costruzioni normanne. Oggi se ne possono ammirare il mastio e, al piano terra, due grandi stanze che ospitano il Museo della Civiltà Contadina, oltre ad un pregevole presepe molisano del Cinquecento.

A dare però notorietà a Castelpetroso, e renderla meta di turisti e fedeli, è il celebre Santuario, la Basilica Minore dell'Addolorata, con la sua architettura inconfondibile immersa in uno scenario naturale di grande fascino. È stata edificata in prossimità del luogo in cui, il 2 marzo del 1888, la Vergine Maria apparve a due contadine, alla ricerca di una pecorella smarrita. Una delle due la vide inginocchiata, con lo sguardo rivolto al cielo, mentre ai suoi piedi giaceva il figlio morto. Il 26 settembre dello stesso anno, il vescovo di Bojano decise di recarsi sul luogo in visita, ed ebbe anche lui una visione della Madonna Addolorata.

La costruzione della Basilica iniziò nel 1888, ma fu consacrata solo nel 1975. Del santuario - considerato uno dei più belli d'Italia - colpiscono molto l'architettura neo-gotica e il bianco della pietra locale impiegata per la sua costruzione; al punto da rendergli un alone fiabesco, al di là della sua natura di edificio religioso. La facciata presenta tre portali mosaicati. All'interno, invece, si apprezzano lo splendore della Cupola, l'altare riccamente decorato e le sette Cappelle, che raffigurano i sette dolori di Maria. Il modo meno comodo ma più suggestivo di arrivarci è attraverso il "Sentiero Tobia" del CAI, che fonde il tema religioso con quello naturalistico, esaltando il magnifico scenario tra boschi immensi e verdi vallate in cui il Santuario si trova.

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