Firenze, giardini d'autore

Firenze, giardini d'autore

Dal museo a cielo aperto di Boboli a Villa Bardini, al Giardino delle Rose, verdi tesori d’Oltrarno

di Redazione

06.10.2020 ( Aggiornata il 06.10.2020 18:33 )

Il primo a riaprire, dopo due mesi e mezzo di lockdown, è stato il Giardino di Boboli, cuore verde di Firenze. Parte del complesso museale delle Gallerie degli Uffizi, insieme all’adiacente Palazzo Pitti e alla Galleria delle Statue e delle Pitture, lo splendido giardino mediceo è così tornato a farsi ammirare dai visitatori (anche se con numeri ridotti) con la sua vasta collezione di piante e fiori rari e le oltre 300 sculture.

Parco storico tra i più celebri al mondo, i Boboli si estendono alle spalle di Palazzo Pitti per circa 45.000 metri quadrati. Furono i Medici a curarne per primi la sistemazione, creando un nuovo modello di giardino, detto “all'italiana”, caratterizzato da vialetti delimitati da siepi, strutture scenografiche, fontane e, sculture, che fu rapidamente imitato da molte corti europee. La visita al giardino, insieme a quella alla Reggia di Pitti, di cui è parte integrante, consente di cogliere perfettamente lo spirito della vita di corte ai tempi dei Granduchi.

Vero e proprio museo a cielo aperto, è popolato di statue antiche, rinascimentali e barocche, disseminato di fontane spettacolari, come quella del Nettuno e dell’Oceano, e meravigliose grotte artificiali, prima fra tutte quella celeberrima realizzata dal Buontalenti. Le successive dinastie dei Lorena e dei Savoia arricchirono ulteriormente il giardino, ampliandone i confini che costeggiano le antiche mura cittadine fino a Porta Romana. Di notevole suggestione è la zona a terrazzamenti dove si trova il padiglione della Kaffeehaus, raro esempio di rococò in Toscana, e il grande viale su cui si affaccia la Limonaia, costruita da Zanobi del Rosso fra il 1777 e il 1778.

Anche oggi la vita del giardino è in continua evoluzione e richiede assidue cure. Solo nell’ultimo anno sono state restaurate e installate nuove pachine, sistemata la zona verde restrostante la Kaffeehaus, iniziati (o imminenti) i lavori per il ripristino della Fontana delle Scimmie, che potrà così tornare a zampillare, il consolidamento delle colonne della Vasca dell'Isola e il restauro del portale di Zanobi del Rosso che conduce al giardino del Cavaliere.

Appena oltre il Forte Belvedere, un’altra perla green dell’Oltrarno fiorentino è il Giardino Bardini, che deve il nome al collezionista d'arte che lo acquistò nel 1913. Tra iris, fontane e piante ornamentali di ogni tipo, il punto più scenografico è la scalinata barocca, che culmina con un piccolo edificio, dal quale si gode di una vista speciale. Villa Bardini ospita il Museo della Fondazione Roberto Capucci, con gli abiti-scultura dello stilista romano e una bella terrazza panoramica.

Poco distante, fuori le mura, il Giardino delle Rose è un angolo verde di intensa bellezza e vero e proprio balcone sulla città. Dal 2012 ospita alcune sculture dell’artista belga Folon, che a Firenze era molto legato. Oltre all'ormai celebre Partir, iconico profilo di valigia che incornicia Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio, vi si trova anche Chat, gattone che sonnecchia sull’erba tra i cespugli di rose, insieme alle celebri figure maschili dal tratto inconfondibile, sempre munite di cappotto e cappello, con lo sguardo rivolto all'orizzonte.

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