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Le colonnine di ricarica rischiano gli attacchi hacker

In Italia, secondo gli ultimi aggiornamenti, ci sono oltre 41mila colonnine di ricarica. Una cifra destinata a crescere, ma che più si espande, più crea rischi di attacchi da parte di hacker, soprattutto laddove le stazioni di ricarica sono connesse alle auto. Tramite l'accesso alle colonnine, infatti, è possibile violare l'account dell'utente e rubare i suoi dati personali collegati alla vettura. E non finisce qui: perché le auto elettriche sono connesse all'app dello smartphone, e per un cyber-criminale esperto arrivare dalla colonnina all'app è semplice. In questo scenario, è probabile che l'utente possa ritrovarsi vittima di un riscatto in denaro.

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Ma l'attacco hacker a una colonnina può colpire non solo il singolo automobilista, ma anche la società assicurativa cui appartiene l'auto o la compagnia che gestisce il servizio, fino al sistema nella sua complessità. La colonnina è infatti un punto di accesso all'intera rete elettrica. Solo nel 2022 ci sono stati quasi 2.500 attacchi cyber a livello globale, di cui il 7,6% ha coinvolto l'Italia. In futuro nel nostro Paese questi numeri sono destinati a salire, sebbene gli investimenti in cybersecurity stentino a stare al passo con la situazione attuale.

Sauron protegge le colonnine dagli hacker

Una soluzione può essere rappresentata da Sauron, un'intelligenza artificiale che pensa come un hacker per proteggere i sistemi informatici dai loro attacchi, sviluppata dalla compagnia italiana Nevil. Sauron è dotato di una potente e innovativa Psiche Sintetica che emula o affianca gli operatori SOC, senza bisogno di regole o configurazioni manuali. Grazie a Sauron è possibile proteggere l'infrastruttura e i client dai più pericolosi attacchi hacker mettendo al sicuro le aziende pubbliche e private. "Quando abbiamo sviluppato Sauron, avevamo già ben chiaro quello che sarebbe accaduto con le colonnine di ricarica, per cui il nostro prodotto è già adattabile e funzionante contro questo tipo di azione criminale e in grado di neutralizzarla", spiega Marco Menichelli, esperto in cybersicurezza e fondatore di Nevil, secondo cui in caso di successo dell'hacker, "questi potrebbe bloccare l’automobile da remoto, chiedere un riscatto, manipolare i sistemi di pagamento, interrompere il funzionamento della stazione di ricarica, violare il sistema digitale dei veicoli e danneggiare alcune componenti cruciali, come le batterie".

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