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Le colonnine di ricarica rischiano gli attacchi hacker

I cyber-criminali potrebbero sfruttare la connessione delle auto per violare l'account dell'automobilista e rubare i dati personali. Una soluzione può essere l'IA chiamata Sauron

Le colonnine di ricarica rischiano gli attacchi hacker

19 set 2023

In Italia, secondo gli ultimi aggiornamenti, ci sono oltre 41mila colonnine di ricarica. Una cifra destinata a crescere, ma che più si espande, più crea rischi di attacchi da parte di hacker, soprattutto laddove le stazioni di ricarica sono connesse alle auto. Tramite l'accesso alle colonnine, infatti, è possibile violare l'account dell'utente e rubare i suoi dati personali collegati alla vettura. E non finisce qui: perché le auto elettriche sono connesse all'app dello smartphone, e per un cyber-criminale esperto arrivare dalla colonnina all'app è semplice. In questo scenario, è probabile che l'utente possa ritrovarsi vittima di un riscatto in denaro.

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Ma l'attacco hacker a una colonnina può colpire non solo il singolo automobilista, ma anche la società assicurativa cui appartiene l'auto o la compagnia che gestisce il servizio, fino al sistema nella sua complessità. La colonnina è infatti un punto di accesso all'intera rete elettrica. Solo nel 2022 ci sono stati quasi 2.500 attacchi cyber a livello globale, di cui il 7,6% ha coinvolto l'Italia. In futuro nel nostro Paese questi numeri sono destinati a salire, sebbene gli investimenti in cybersecurity stentino a stare al passo con la situazione attuale.

Sauron protegge le colonnine dagli hacker

Una soluzione può essere rappresentata da Sauron, un'intelligenza artificiale che pensa come un hacker per proteggere i sistemi informatici dai loro attacchi, sviluppata dalla compagnia italiana Nevil. Sauron è dotato di una potente e innovativa Psiche Sintetica che emula o affianca gli operatori SOC, senza bisogno di regole o configurazioni manuali. Grazie a Sauron è possibile proteggere l'infrastruttura e i client dai più pericolosi attacchi hacker mettendo al sicuro le aziende pubbliche e private. "Quando abbiamo sviluppato Sauron, avevamo già ben chiaro quello che sarebbe accaduto con le colonnine di ricarica, per cui il nostro prodotto è già adattabile e funzionante contro questo tipo di azione criminale e in grado di neutralizzarla", spiega Marco Menichelli, esperto in cybersicurezza e fondatore di Nevil, secondo cui in caso di successo dell'hacker, "questi potrebbe bloccare l’automobile da remoto, chiedere un riscatto, manipolare i sistemi di pagamento, interrompere il funzionamento della stazione di ricarica, violare il sistema digitale dei veicoli e danneggiare alcune componenti cruciali, come le batterie".

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