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Lancia Theta, storia della prima auto con impianto elettrico

A pensare a cosa Lancia è stata e ha rappresentato per la storia automobilistica italiana, scaturisce un sentimento di nostalgia e orgoglio. Passione e anche un pizzico di rammarico, a vedere i listini dei giorni nostri. Oggi a Torino il marchio si dedica "solo alle donne" con la Ypsilon, da anni unico modello in gamma. Prima no, la storia era ben diversa. Ce n'erano per tutti i gusti: berline, coupé, granturismo, sportive, macchine per presidenti della Repubblica e persino auto destinate a rimanere celebri come "le macchine dei cardinali".

A questo elenco di inestimabile valore, si aggiunge anche una prima volta, una rivoluzione. Lancia è stata infatti anche questo. Avete presente quando salite a bordo della vostra auto, infilate la chiave (i più facoltosi possono direttamente cliccare il pulsante Start&Stop...) e la macchina si accende? Quest'operazione, in Italia, non si era mai vista prima del 1913, con l'apparizione sul mercato di Lancia Theta.

LA "SUPERCAR" DEGLI ANNI DIECI

Modello torpedo come era in voga in quegli anni, Theta venne progettata direttamente da Vincenzo Lancia. Rappresenterà il primo modello di successo internazionale del marchio, riuscendo a fare fortuna anche dopo la fine della Grande Guerra, rimanendo in listino fino al 1918, con ben 1.696 esemplari: mai nessuna Lancia aveva raggiunto una simile cifra di produzione.

Il successo era dovuto innanzitutto al fatto che l'auto fosse un modello abbastanza veloce e potente, spinta dal motore Tipo 61 (grazie al quale la macchina venne da alcuni rinominata Lancia Tipo 61), un quattro cilindri da 70 cv a 2.200 giri/min che riusciva a far andare la vetttura anche fino a 120 km/h (in quarta), scaricati a terra dalla trazione posteriore. Una velocità da supercar, se pensiamo all'epoca di cui stiamo parlando.

IMPIANTO ELETTRICO COMPLETO: UNA PRIMA VOLTA

Ma il vero unicum fu un altro. Vincenzo Lancia, sicuro che fosse ora di sperimentare l'avviamento elettrico in un'auto, eliminò la classica manovella anteriore (utilizzata sino ad allora per accendere la vettura, proposta ai clienti nel caso come optional), installando - in dotazione di serie - un impianto elettrico completo, fornito dall'azienda americana Rushmore: batteria da 6 volt di tensione, motorino d'avviamento con comando a pedale, un generatore, due fari da 50 candele, due luci supplementari, un fanale posteriore e l'illuminazione posta anche sul cruscotto. Inoltre, apparve un pulsante sul clacson. Lancia Theta fu la prima auto di sempre ad utilizzare tale soluzione, che da lì in avanti avrebbe totalmente rivoluzionato il settore.

17.000 LIRE

Ma la macchina aveva anche altre caratteristiche interessanti, come l'impianto frenante a pedale, soluzione coniata per la prima volta da Fiat nel 1899 con la mitica 3½ HP: un freno a mano che agiva sulle ruote e un'altro a pedale che interveniva su semiasse e trasmissione. Inoltre, Lancia permetteva agli automobilisti di scegliere tra due diversi tipi di passo (310 o 337 cm) e addirittura tra tre diversi valori dell'inclinazione del piantone sterzo.

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Insomma, impianto elettrico completo per l'avviamento, prestazioni elevate, freno a pedale, diverse disponibilità a discrezione del cliente. Il tutto a 17.000 lire. Erano proprio altri tempi, era proprio un'altra Lancia.