        Con l'inizio dell'inverno e l'abbassamento delle temperature, gli automobilisti si trovano come ogni anno a dover fare i conti con neve, ghiaccio e pioggia. Elementi che rendono pi&ugrave; rischiosa la guida e riducono sensibilmente, fino quasi ad annullarla in alcuni casi, l'aderenza del veicolo. Per evitare di trovarsi in situazioni di rischio e di incorrere in un incidente, &egrave; bene dotarsi di gomme invernali, o in alternativa di catene da neve. Anche con il giusto equipaggiamento per&ograve; &egrave; bene fare il massimo dell'attenzione, procedendo con cautela e restando sempre pronti a intervenire qualora si stia per perdere il controllo dell'auto. A spiegare come comportarsi quando la temperatura cala e le strade si fanno pi&ugrave; insidiose, &egrave; Siegfried Stohr, intervistato in merito da Ansa. Guida in inverno, attenzione e sensibilit&agrave; Attenzione alla neve Il pilota, che nel curriculum sfoggia anche una stagione da titolare in Formula 1, gestisce dagli anni '80 un centro di guida sicura a Misano. E, tramite il programma Guidare Pilotare, si prefigge proprio lo scopo di insegnare agli automobilisti come evitare soluzioni spiacevoli quando si &egrave; al volante.  &ldquo;Dall'analisi della neve lo sciatore esperto determina il tipo di sciolina da usare e l'alpinista valuta i pericoli di valanghe &ndash; ha spiegato con chiarezza Stohr - L'automobilista deve parimenti essere in grado di valutare le condizioni di aderenza per evitare di affrontare una salita innevata e restare bloccato a met&agrave; strada". La neve infatti non &egrave; tutta uguale, e ha diversi gradi di aderenza: "quella fresca ha pi&ugrave; aderenza di quella pressata. La peggiore &egrave; quella che &egrave; caduta durante la notte e che presenta pi&ugrave; facilmente zone ghiacciate&rdquo;. Auto, manutenzione quanto mi costi! Velocit&agrave; sempre sotto controllo La velocit&agrave;, prosegue Stohr, va mantenuta sempre molto bassa per evitare di moltiplicare i rischi, cercando nel contempo di non frenare bruscamente n&eacute; di fare manovre brusche o correzioni repentine : &ldquo;Occorre procedere per quanto possibile a gas costante, sterzare poco e in modo progressivo e percorrere le curve con un filo di gas. Se si &egrave; costretti ad alleggerire il gas, ad esempio per rallentare, occorre riaccelerare solo a volante quasi diritto". Regole che valgono soprattutto in discesa, una delle situazioni con i rischi potenzialmente maggiori. &ldquo;Nelle situazioni peggiori &ndash; conclude l'ex pilota - un veicolo che sbanda o che scende a ruote bloccate non si ferma e non diminuisce la sua velocit&agrave; fino a quando non incontra un ostacolo ed &egrave; quindi opportuno evitare di fare gli eroi e affrontare la discesa solo se si hanno i pneumatici adatti". Ferrari SF90 Stradale contro Fiat Panda 4x4, sfida sulla neve: chi vince? VIDEO Gomme o catene In Italia la normativa prevede l'obbligo di montare, a partire dal 15 novembre fino al 15 aprile, gomme termiche o che abbiano a bordo catene o calze da neve. Sebbene queste ultime rappresentino una soluzione economica e duratura nel tempo, la scelta migliore per la sicurezza &egrave; sempre quella di montare pneumatici specifici. Che riescono a dare maggiore aderenza in ogni condizione, soprattutto su superfici viscide ma in cui l'assenza di neve non consente di montare le catene.  Le gomme devono essere contraddistinte dalla sigla M+S (mud+snow, fango e neve). Se per&ograve; si prevede di affrontare percorsi molto difficili, &egrave; bene scegliere pneumatici contraddistinti anche dal disegno di un fiocco di neve stilizzato e di una montagna (Snowflake), progettati con un'aderenza sulla neve maggiore. Per chi non dovesse rispettare l'obbligo di avere gomme invernali o catene a bordo, &egrave; prevista una sazione da 41 a 68 euro (nei centri abitati) o da 85 euro a 338 euro su strade extraurbane. Gymkhana, la saga di Ken Block raccontata video per video       

<p>L'ex pilota Siegfried Stohr, che da anni gestisce il programma Guidare Pilotare, spiega come comportarsi quanto l'aderenza si riduce</p>

Guidare con freddo e neve, ecco i consigli per la sicurezza al volante

        Stare in pista sul circuito di Misano, inevitabilmente, porta a pensare alle gare di MotoGP e dunque alla velocit&agrave;. Il circuito, per&ograve;, non ospita solo una delle tappe del Motomondiale, ma d&agrave; anche vita al &ldquo;Drifting&nbsp;Flat&nbsp;Track&rdquo;, l&rsquo;arena del divertimento della scuola&nbsp;GuidarePilotare&nbsp;di Siegfried&nbsp;Stohr. &Egrave; per questo che siamo saliti su una BMW M2&nbsp;Competition, un 3 litri biturbo da 410 cavalli agile e leggero:&nbsp;per andare di traverso. Cosa occorre, per&ograve;, per un drifting perfetto? Serve buona sensibilit&agrave; sull&rsquo;acceleratore, un ottimo controllo dello sterzo e un elenco di termini e azioni da mettere in sequenza, con ordine e pazienza.&nbsp;&nbsp;  L&rsquo;arte di derapare: cosa &egrave; il drifting?&nbsp; &ldquo;To&nbsp;drift&rdquo;, alla lettera, significherebbe &ldquo;andare alla deriva&rdquo;, ma nel linguaggio delle quattro ruote vuol dire percorrere una o pi&ugrave; curve in successione mantenendo l&rsquo;auto di traverso senza mai perdere il controllo della sbandata attraverso l&rsquo;acceleratore e l&rsquo;angolo di sterzo. Bisogna sfruttare la potenza del motore o i trasferimenti di carico in fase di frenata per far perdere aderenza alle ruote posteriori: servono prontezza di reazione e tanta sensibilit&agrave;. Il drifting &egrave; una tecnica di guida che esalta queste due caratteristiche: il pilota deve essere in grado di prolungare il sovrasterzo.&nbsp;&nbsp;  Le caratteristiche del drifting&nbsp; Siegrfried&nbsp;Stohr, il fondatore della prima scuola di guida sicura in Italia ed ex pilota di Formula 1, spiega che per un drifting perfetto serve posizionare le mani sul volante alle 9:15. In questo modo si pu&ograve; essere fluidi al massimo durante la manovra di controsterzo: &ldquo;Le mani corrono sempre veloci lungo la corona del volante, in ogni momento con la tecnica dell&rsquo;incrocio&rdquo;. Un piccolo trucco? Mettere lo scotch al centro del volante per non perdersi. &ldquo;In realt&agrave; - prosegue Siegfried - dobbiamo sapere in ogni istante qual &egrave; la posizione dello sterzo vicino al dritto&rdquo;.&nbsp; Gestire l&rsquo;acceleratore &egrave; un altro aspetto fondamentale: &ldquo;Sul gas &egrave; un continuo tiro-rilascio, ma non dimentichiamo che in alcune curve servono anche i freni&rdquo;. In ingresso curva, il trasferimento di carico e il peso della vettura facilitano nel portarla di traverso. Ad influire molto sulla gestione dell&rsquo;innesco del sovrasterzo &egrave; la massa, che diventa un elemento importantissimo nei cambi di direzione, nei quali lo spostamento del peso da un lato all&rsquo;altro dell&rsquo;auto rende pi&ugrave; violenta la seconda derapata.&nbsp;&nbsp; BMW Serie 3 Plug-in Hybrid: primo contatto Quali sono le auto migliori per il drifting?&nbsp; Non si tratta di marche di automobili, ma di caratteristiche. Per quanto riguarda il cambio manuale o automatico, Siegfried&nbsp;Stohr&nbsp;spiega: &ldquo;La perdita del cambio manuale con il pedale della frizione impedisce la tecnica del blocco di ponte. Con l&rsquo;automatico si lavora in modalit&agrave; sequenziale per non avere improvvise crescite di marcia in un&nbsp;drift&rdquo;. E a seconda se si dispone di una vettura a trazione anteriore, posteriore o con le quattro ruote motrici, la tecnica del drifting cambia: &ldquo;Le posteriori sono l&rsquo;ideale: rendono facile il sovrasterzo di potenza, anche a basse velocit&agrave;, senza i controlli. Prolungarlo giocando su acceleratore e sterzo &egrave; un gioco da ragazzi. Anteriore e integrale invece, con ripartizione della coppia differente fra diverse auto, richiedono pendoli e freno a mano presentando un effetto riallineante che mortifica i tentativi di sovrasterzo continuato&rdquo;.&nbsp;L&rsquo;articolo completo sar&agrave; in edicola con il numero di settembre.&nbsp;       

<p>Per derapare alla perfezione non serve la velocit&agrave;. C&rsquo;&egrave; invece bisogno di mani, piedi, vista e tanta sensibilit&agrave;. Nessuno in Italia sa insegnarlo meglio della scuola&nbsp;GuidarePilotare&nbsp;di Siegfried&nbsp;Stohr</p>

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