Alfa Romeo, Giorgio è la chiave del futuro

La nuova piattaforma, anche per Giulietta, sarà a trazione posteriore (e 4x4). Ogni modello avrà una Quadrifoglio Verde: prima la 4C nel 2015
Alfa Romeo, Giorgio è la chiave del futuro

Francesco ForniFrancesco Forni

7 mag 2014

Alfa Romeo, Giorgio è la chiave del futuro. "Giorgio" è il nome del nuovo pianale che riporterà l'Alfa Romeo alla trazione posteriore su tatti i nuovi modelli fino al 2018. La casa del Biscione è stata una delle star negli annunci dell'investor day di FCA a Detroit. Era il marchio più atteso (e anche in sofferenza) l'unico da tempo indicato con un impatto, soprattutto emotivo, a livello globale. Otto modelli, tra il 2016 e il 2018, con la berlina Giulia, la media, che arriverà in anticipo rispetto alle altre, negli ultimi mesi del 2015. Arriverà anche il V6 turbo benzina, con potenze tra 400 e 500 cavalli (anche di Maserati, attesa per il 2018 a una crescita fino a 75.000 unità) per dare smalto alla gamma del Biscione. Ma ci saranno alche quattro cilindri turbo benzina e a gasolio (fino a 200 cavalli) mentre per i turbodiesel il top di gamma sarà il V6 (della VM motori) capace di potenze tra 250 e 350 cavalli. Tutti propulsori italiani, come anticipato da tempo. E per ogni modello ci sarà una versione “Quadrifoglio Verde". La prima sarà la 4C Quadrifoglio verde nel 2015. Otto modelli. Dopo la Giulia arriveranno due compatte, una media, una full size, la nuova ammiraglia, un crossover e un Suv, e una sportiva pure, emozionale come l'Alfa 4C, ma si posizionerà al di sopra di questa, quindi con potenza e prezzo più alti. Ma soprattutto è attesa una nuova piattaforma. La famigerata "Giorgio", che sarà la chiave di volta per il salto di qualità, intesa come comportamento su strada, efficienza e sportività, per le prossime Alfa Romeo. Nella gamma non dovrebbe esserci più la MiTo, mentre per il 2016 è attesa la nuova Giulietta, che proporrà anch'essa questa architettura e quindi abbandonerà la trazione anteriore per la posteriore. La piattaforma "Giorgio", sulla quale gli special team nominati da Marchionne (200 tecnici, destinati a diventare 600) stanno già lavorando, sarà sviluppata per ospitare la trazione posteriore e la trazione integrale (come BMW e Mercedes, i target indicati dall'AD ...) per un progetto sul quale si sta lavorando indipendentemente dal Gruppo, come per tutto il futuro di Alfa. La nuova piattaforma sarà uno dei cardini fondamentali per quelle doti indicate da Wester necessarie per Alfa Romeo, a partire dalla ripartizione dei pesi 50:50 e dalle qualità stradali.  

Alfa Romeo, Giorgio è la chiave del futuro

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