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Audi e l’elettrico: il capo della tecnologia traccia i piani

Peter Mertens fa il punto su motori diesel, elettrificazione e corse. Il Diesel non scomparirà: "Semplicemente ci investiremo meno"
Audi e l’elettrico: il capo della tecnologia traccia i piani

Alberto SabbatiniAlberto Sabbatini

29 ago 2017 (Aggiornato il 30 ago 2017 alle 09:53)

Se c’è uno che conosce bene in che direzione andrà la tecnologia di tutto il marchio Audi è lui: Peter Mertens, tedesco di 56 anni. Dal dicembre 2016 è il responsabile dello sviluppo tecnico del marchio dei quattro anelli.

Cioé l’uomo che - d’accordo con il consiglio di amministrazione - imprime la direzione tecnica che Audi dovrà seguire nel futuro. Mertens ha preso il posto di Ulrich Hackenberg, dimessosi l’anno scorso per il dieselgate.

Tra l’altro Mertens ha un’esperienza variegata: prima di approdare in Audi ha girato quasi tutte le industrie automobilistiche del nord Europa: Mercedes, Opel, General Motors, Jaguar-Land Rover e Volvo. Ecco cosa dice in chiave di tecnologia e sul futuro di Audi.

AUDI E IL DIESEL - “Non fermeremo il diesel, semplicemente ci investiremo meno in futuro. Il diesel ha rappresentato gran parte della strategia Audi dal 1995 ad oggi e non lo abbandoniamo. C’è la percezione che il diesel sia cattivo invece non lo è. Siamo convinti che il motore a gasolio abbia una efficienza del 10% superiore al benzina. Il problema è che renderlo “pulito” sarà sempre più costoso, per cui non sarà la soluzione ideale per auto di piccola cilindrata dove si deve scendere a compromessi sui costi”.

AUDI E L’IBRIDO - “Nei prossimi anni elettrificheremo largamente la nostra gamma: ci sarà una versione ibrida o completamente elettrica per ogni linea di modello. Nel 2025 il 30% dei modelli Audi in gamma saranno elettrificati. Non tutti saranno ovviamente soltanto elettrici, ma ci sarà una forte percentuale di ibrido. Nel 2020 lanceremo la nuova generazione di auto elettriche e vedremo la risposta del mercato”.

AUDI E L’ELETTRICO - “La gente vuole più autonomia per le auto elettriche. Ma la ricarica è più importante dell’autonomia. Secondo le statistiche, un automobilista percorre in media 60/80 km al giorno; ma è un calcolo troppo generico: l’autonomia reale richiesta cambia segmento per segmento di auto. Per un’utilitaria, 100/120 km possono andar bene, ma da un’auto di grandi dimensioni l’utente si aspetta 500 km di autonomia. Un’autonomia così elevata però richiede batterie più grandi, cioé peso extra. Che è il nemico dell’autonomia, della guidabilità e della performance. Perciò penso che il tempo di ricarica sia più importante dell’autonomia: serve a poco fare 500 km se poi perdi un’ora per ricaricare le batterie. Se invece ricaricare le batterie portasse via solo 5 minuti, l’autonomia non sarebbe più un problema. Per questo bisogna lavorare su tecnologie e infrastrutture per accelerare i tempi di ricarica. Meglio un’auto elettrica con 250 km di autonomia ma la possibilità di ricaricarla in fretta”.

AUDI E LE CORSE - “Le corse non sono in contraddizione rispetto all’elettrico. Nel Dna di Audi ci sono sportività e accelerazione, valori tipici del motorsport. Siamo usciti dal mondiale Endurance perché era più orientato verso i motori a benzina mentre noi vogliamo usare le corse per sviluppare meglio la tecnologia dell’elettrificazione. Per questo partecipiamo alla Formula E. È una sfida tecnica che ci permette di sviluppare il software di gestione della batteria, molto utile per la produzione di serie”.

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