Porsche Mission R, la supersportiva elettrica a nudo

Porsche Mission R, la supersportiva elettrica a nudo

I test di sviluppo in pista sono iniziati lo scorso marzo, con una scocca "nuda", componenti derivate da Porsche stradali e attenzioni pari a quelle dedicate ai prototipi di pre-serie. Formalmente è pensata per un futuro nelle corse monomarca Porsche. Ma è lecito attendersi qualcosa in più

28.09.2021 ( Aggiornata il 28.09.2021 15:10 )

Al Salone di Monaco è stata la visione probabilmente più interessante, su un futuro elettrico immaginato e presentato (per ora) come specifico per le corse clienti. Porsche Mission R è concept car, esercizio tecnico e di stile, rivolto a un futuro prossimo da vivere in pista, come oggetto di svago per i clienti sportivi del marchio.

Porsche Mission R, il futuro delle competizioni al Salone di Monaco

Porsche Mission R, il futuro delle competizioni al Salone di Monaco

La Porsche Mission R è il prototipo che mostra la via, secondo la Cavallina di Stoccarda, di come sarà il futuro delle competizioni GT per auto elettriche

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Solo prototipo o indizi di futura 718?

Ecco, tanto impegno e risorse nello sviluppo per restare confinato a oggetto per appassionati gentlemen drivers? Difficile crederlo. Tra i rumours ricorrenti si guarda a Porsche Mission R come un'introduzione al futuro elettrico che potrebbe essere di Porsche 718, Boxster e Cayman. Quale futuro per le due sportive? Sembrano destinate all'elettrico a batteria, con non pochi nodi tecnici da risolvere, anzitutto il peso. 

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Telaio in pista senza carrozzeria

Dopo aver lanciato Mission R, Porsche regala una visione approfondita su quel che "sta sotto" il bel vestito, la carrozzeria ritagliata intorno alla scocca, con telaio in alluminio e strutture in acciaio, telai supplementari installati sull'avantreno e al retrotreno.

Sei mesi prima del debutto al Salone di Monaco, Mission R è scesa in pista per i primi test funzionali. Un progetto curato come se fosse una modello di pre-serie, dicono in Porsche. Attenzioni che non riservi a un esercizio di stile da lasciare sulla pedana di un'esposizione dedicata all'auto.

Lo scorso marzo è toccato al collaudatore Lars Kern mettersi al volante, in pista, del telaio funzionate, con ancora elementi derivati da modelli Porsche stradali, in attesa che venisse ultimata la progettazione e realizzazione dei componenti specifici.

Il motore elettrico sta in un fazzoletto

Spiccano certe installazioni più di altre, a partire dal radiatore per il raffreddamento dei motogeneratori, realizzati a Zuffenhausen e caratterizzati dall'innovazione del raffreddamento a olio dello statore. Medesima tecnologia per raffreddare le singole celle del pacco batterie. All'avantreno anche l'elettronica di controllo del sistema elettrico, mentre dietro si scoprono sospensioni MacPherson e ammortizzatori regolabili, a gas.

La scocca "nuda" mette in mostra anche l'estrema compattezza del motogeneratore, installato in una posizione bassissima e dalle dimensioni davvero ridotte. Diretta conseguenza di questa compattezza è il concentrare le masse più rilevanti tutte all'interno del passo. Porsche, su Mission R, prospetta un obiettivo di peso complessivo inferiore ai 1.500 kg per un'eventuale realizzazione destinata ai clienti sportivi. Con la potenza di sistema da 1.088 cavalli, da due motogeneratori, porterebbe prestazioni esagerate, da oltre 300 km/h di velocità massima e meno di 2"5 in accelerazione sullo 0-100 km/h.

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