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Nuova Porsche 911 Turbo S, il T-Hybrid "raddoppia" e vola al Nurburgring

Intorno allo stesso motore 6 cilindri dell'ibrida GTS, Porsche ha sviluppato la 911 Turbo S: ha due turbocompressori elettrici e tanto altro
Nuova Porsche 911 Turbo S, il T-Hybrid "raddoppia" e vola al Nurburgring

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

7 set 2025

Ci sono livelli della prestazione assoluta che, semplicemente, non possono raccontarsi solo con i freddi numeri. Vanno guidati, vissuti e l’evoluzione tecnica portata su strada dalla nuova Porsche 911 Turbo S 2025 è appannaggio di pochissimi. Questione di prezzo, ovviamente. Da 280.157 euro per la carrozzeria chiusa, da 294.667 euro la Cabriolet.

Cambia pagina la Turbo S, entra nella fase ibrida "furba" e non può essere descritta limitandosi a dire dell’accelerazione in 2,5 secondi, 2 decimi più rapida, da 0 a 100 orari o dei 322 km/h di velocità massima. Men che meno nei 5 decimi che servono, in meno, per raggiungere i 200 orari: 8,4 secondi.

È uno strumento ultra-affilato perché renda al massimo in pista e, non a caso, è in pista, al Nurburgring, che descrive al meglio il passo in avanti compiuto. Con il tempo di 7’03”92 ha girato 14 secondi più veloce della 911 Turbo S con motore 3.8 litri twin turbo.

 

 

Due turbo elettrici e il nuovo boxer 3.6

Ecco, dal motore si parte per raccontare il capitolo aperto da Porsche sulle sue Turbo. L’unità 3.6 litri, boxer 6 cilindri, è twin turbo diversamente dal mono-turbo adottato sulla 911 GTS T-Hybrid. I turbocompressori sono elettrificati, dotati cioè di un motorino al posto dell’alberino di collegamento tra girante della turbina e del compressore. Questo fa sì che dai flussi dei gas di scarico sia possibile recuperare energia, nonché ridurre al minimo il turbolag, essendo turbocompressori supportati del motogeneratore elettrico e alimentato dalla batteria a 400 volt.

La coppia massima di 800 Nm non cambia rispetto al passato, però è espressa già a 2.300 giri/min anziché 2.500 e resta costante fino a 6.000 giri/min, un arco ampissimo, che si abbina alla potenza massima di 711 cavalli. Mai una 911 stradale di serie è stata tanto potente. I due turbocompressori elettrici possono fare a meno della valvola wastegate, grazie al recupero energetico anche nelle fasi di sovrapressione.

Un altro motogeneratore elettrico è installato sul cambio doppia frizione 8 marce, contribuendo effettivamente a dare potenza lungo la linea di trazione integrale. Rispetto al passato, la nuova 911 Turbo S esprime 61 cavalli in più e subisce un incremento di peso di 85 kg, dovuto all’hardware dell’impianto ibrido, con una batteria da 1,4 kWh che alimenta il sistema ad alta tensione (400 volt).

Assetto e aerodinamica, cosa cambia

Per neutralizzare l’incremento del peso, i tecnici Porsche hanno lavorato accuratamente sull’assetto, sfruttando l’energia del pacco batterie per sviluppare un meccanismo a comando elettro-idraulico di compensazione del rollio. Il comparto dinamico della vettura si completa con gomme più larghe al retrotreno, 10 mm, nella misura 325/30 su cerchi da 21 pollici, mentre davanti conferma le 255/35 R20. L’impianto frenante è potenziato nel diametro dei dischi posteriori, da 410 mm (+20 mm) abbinati ai carboceramici da 420 mm anteriori. Entrambi dotati di pastiglie con materiali derivati dall’impiego Porsche nelle corse.

Motore ibrido a parte, 911 Turbo S cambia passo sull’aerodinamica attiva. Sull’avantreno opera il diffusore abbinato a prese di raffreddamento ad apertura variabile, mentre in coda l’ala a incidenza variabile bilancia le esigenze di bassa resistenza all’avanzamento (-10% rispetto alla 911 Turbo S uscente) con la produzione di un carico aerodinamico elevato e necessario per la prestazione in curva.

I clienti Porsche che sceglieranno la 911 Turbo S potranno personalizzare un cronografo con cassa in titanio e particolari a scelta in tutta la gamma di colori previsti per la vettura. Nella dotazione di serie non manca lo scarico con terminali ovali in titanio né i fari Matrix led ad alta definizione e adattivi, passando per i sedili adattivi a regolazione elettrica e la possibilità di un’omologazione della vettura 2 posti secchi o con 2 strapuntini posteriori d’emergenza.

Le prime consegne sono previste tra fine 2025 e inizio 2026.

 

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