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12 set 2025
La forma al servizio della funzione: è questa, in estrema sintesi, la filosofia che il Centro Stile del Cavallino Rampante ha seguito per disegnare la nuova supercar V8 ibrida plug-in marchiata Ferrari. Ogni componente, spiega Flavio Manzoni, Chief of Designer della Casa di Maranello, contribuisce alla ricerca della performance e ha una sua funzione precisa. E il lavoro dei designer è stato proprio quello di interpretare le esigenze tecniche per dare vita a uno stile chiaramente riconoscibile e riconducibile al brand del Cavallino, nonché “architettonico”, per citare un aggettivo utilizzato dallo stesso Manzoni.
Le priorità tecniche legate al design della nuova 849 Testarossa sono state principalmente due: aerodinamica e raffreddamento, al fine di generare il maggior carico aerodinamico possibile e far arrivare un sufficiente flusso di aria al poderoso powertrain biturbo ibrido. Dal punto di vista dell’aerodinamica, spicca la soluzione adottata al posteriore due “codoni”, ovvero piccole ali poste ai lati della coda dell’auto riprese dalla 512S con motore a 12 cilindri che prese parte al campionato sportprototipi nel 1970. Questa è stata l’unica concessione al passato della 849, che nonostante un nome molto legato alla tradizione come “Testarossa” non riprende elementi di Ferrari storiche: un approccio, quello “nostalgico”, che non esalta Manzoni e che infatti viene adottato con estrema cautela e con solo rare citazioni a modelli del passato.
Tra queste rari elementi del passato ripresi su modelli moderni c’è la fascia frontale nera della Ferrari 365 GTB Daytona degli anni ‘60, ripresa recentemente sulla 12Cilindri e riproposta sulla F80. Sulla 849 Testarossa questo elemento viene ulteriormente evoluto, dando riproponendolo non solo sul frontale dell’auto a unione dei gruppi ottici ma anche sulla fiancata, verticalmente, dietro le scavatissime portiere. Le fasce nere possono essere anche scelte in colorazioni diverse, ma il suggerimento di Manzoni è quello di mantenerle a contrasto. “La fascia si presta a interpretazioni diverse – ha spiegato – l’idea era quella di creare una livrea tridimensionale”.
Il lavoro sulla 849 Testarossa, spiega ancora il Chief of Designer del Cavallino Rampante, è stato chiaro sin dall’inizio, le decisioni principali sono state prese in poche settimane, con l’obiettivo di creare una vettura unica e “timeless”. L’idea era quella di passare dal design della SF90 Stradale, che era ancora una berlinetta, a riproporzionando le linee peer renderle quelle di una supercar. Per farlo sono state adottate soluzioni che slanciano la vettura, come le alette anteriori e i codoni posteriori (che “danno grande slancio perché spingono la cabina in avanti”), le fasce nere (che ricordano “una sorta di corsetto”) con richiami all’aeronautica, una grande pulizia delle linee e una sola linea maestra che attraversa tutto il volume.
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