Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio, potenza e agilità

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio, potenza e agilità

Le versioni aggionate delle potenti vetture del Biscione migliorano dove serve: potenza maggiore e assetto ancora più affilato

di Alberto Sabbatini

20.07.2023 ( Aggiornata il 20.07.2023 12:14 )

Alfa Romeo ha scelto una pista leggendaria per presentare le nuove versioni di Alfa Giulia e Stelvio Quadrifoglio. Il circuito francese di Montlhéry, a sud di Parigi, un luogo legata alla storia e al passato di Alfa Romeo sia per momenti di gioia che per drammi. Monthlery è una pista old style, rimasta tuttora com’era quando nacque cent’anni fa: nei primi anni Venti del XX secolo.

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio in azione a Montlhéry

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio in azione a Montlhéry

Rinnovate in occasione del 100° anniversario del Quadrifoglio, le due sportive Alfa guadagnano tecnologia e sportività: eccole in azione sul circuito francese di Montlhéry

Guarda la gallery

Montlhéry, tra Storia e tragedia

Un circuito che come si usava al tempo, è contraddistinto da un ovale con curve soprelevate (fino a 52 gradi di pendenza!) tipo la parabolica di Monza ma più corto, e poi da un lungo tratto stradale velocissimo di parecchi chilometri con rettilinei ondulati, curvoni velocissimi e un tratto misto fatto di curve e controcurve in discesa e salita.

A Monthlery le auto da Gran Premio (all’epoca non esisteva la F1) corsero soprattutto prima della II Guerra Mondiale e le Alfa Romeo P2 e P3 vinsero spesso e furono protagoniste di epici duelli contro le francesi Bugatti.

Montlhéry però rappresenta anche un ricordo tragico per Alfa Romeo perché qui, nella prima gara del campionato del mondo Grand Prix del 1925 – campionato che Alfa poi vincerà – perse la vita in un incidente proprio il pilota numero uno dell’Alfa Romeo, il leggendario Antonio Ascari (padre di quell’Alberto che poi divenne campione del mondo F1).

Monthlery è un circuito ondulato, velocissimo e impegnativo. Forse per questo l’Alfa Romeo l’ha scelto per farci provare in anteprima le nuove Giulia e Stelvio Quadrifoglio: perché il tracciato francese, con i suoi avvallsnerti e persino l’ovale pavimentato in cemento, ha messo a dura prova l’assetto delle nuove Alfa Quadrifoglio e ci ha fatto capire la qualità dei nuovi assetti introdotti su questo modello.

Giulia e Stelvio Quadrifoglio, le novità

La versione 2023 di Giulia e Stelvio si sono rinnovate nell’estetica e nei contenuti. Il motore V6 di 2,9 litri ha guadagnato una decina di cavalli passando da 510 a 520 cv; sull’auto ci sono piccole modifiche estetiche, l’assetto di guida è stato perfezionato per rendere ancora più divertenti da guidare queste due auto, sono stati migliorati gli interni con nuova strumentazione e nuove finiture e dulcis in fundo Giulia e Stelvio Quadrifoglio hanno adottato i sistemi di assistenza alla guida Adas di secondo livello. Tutti miglioramenti che hanno dato più personalità a queste due auto che diventano più piacevoli e divertenti da guidare.

Esteticamente la novità principale sono i nuovi fari a led anteriori, ora con nuovi proiettori a matrix led 3+3, dotati di tre fari sottili e profondi più efficaci nell’illuminazione in profondità e che modificano anche la fisionomia del frontale. Resta sempre ben visibile sulla fiancata il quadrifoglio, simbolo della sportività Alfa. Simbolo di cui quest’anno si festeggia il centenario perché venne introdotto sulle Alfa da corsa nel 1923.

Quadrifoglio veloce e fluido

Sono bastati pochi km sulla pista di Monthlery per capire la bontà degli interventi tecnici apportati a Giulia e Stelvio Quadrifoglio in questa nuova versione. Si avverte la fluidità e la risposta del motore, leggermente potenziato. Ora il V6 è salito a 520 cv, l’erogazione resta sempre pronta e piena ad ogni regime. E grazie alla potenza erogata Giulia e Stelvio vantano adesso uno scatto sullo 0-100 km/h di 3”9 e 3”8 rispettivamente. La più veloce è la Stelvio, a dispetto del suo peso superiore di 190 kg, perché avendo la trazione sulle quattro ruote riesce a scaricare meglio a terra nello scatto da fermo i 600 Nm di coppia del V6 rispetto alla Giulia che resta a trazione posteriore.

La modifica più importante però, che si avverte sensibilmente nella guida, riguarda l’assetto, che ora differenzia abbastanza il comportamento dinamico delle due auto nella guida estrema che si può raggiungere soltanto in pista.

Più cattiva, ma al tempo stesso "docile"

Giulia è diventata più cattiva, ma anche più precisa e prevedibile nella dinamica. Sono state adottate tarature di sospensioni e mappature motore della GTA che hanno reso più divertente da guidare la Quadrifoglio. Inoltre la Giulia adotta adesso il differenziale autobloccante meccanico di derivazione GTA In assetto “race”, escludendo i controlli, Giulia è godibilissima. Quando in uscita di curva si riapre il gas l’auto sovrasterza con più decisione di prima. Ma anche in modo più progressivo. La derapata è facilmente controllabile con un dolce controsterzo e diventa davvero divertente da guidare sportivamente.

Stelvio, pronta e agile

Viceversa la Stelvio Quadrifoglio, che ha la trazione integrale e ha una posizione di guida più rialzata, ha un comportamento in curva più neutro. Non ha la tendenza a sbandare col retrotreno della Giulia. Anzi, forzando l’apertura del gas da centro curva in poi, si innesca un lieve sottosterzo di sicurezza indice del fatto che parte della coppia viene trasferita alle ruote anteriori per aumentare la motricità. Però poi quando il sistema integrale sposta la coppia al retrotreno la Stelvio morde l’asfalto ed esce di curva come una fucilata.

Della nuova Stelvio Quadrifoglio colpiscono la prontezza di reazione alla sterzata e l’agilità di inserimento di curva nonostante il Suv Alfa, con i suoi 1850 kg a secco e i suoi 1689 mm di altezza, pesi duecento chili più della Giulia e sia 25 cm più alto da terra della berlina.

Giulia e Stelvio sono migliorate

In definitiva le due nuove Quadrifoglio hanno un limite di guida più alto e trasmettono migliori sensazioni al volante. Pur avendo ben diverse specifiche di utilizzo: più votata alla guida sportiva e al controsterzo la Giulia, più orientata alla maneggevolezza e al facile inserimento in curva la Stelvio.

Tra le altre novità, spiccano negli interni il nuovo cruscotto a “cannocchiale” con grafica derivata da quello della Tonale, le finiture in vero carbonio 3D per plancia, tunnel e cruscotto, un nuovo layout “race” per la mappatura più sportiva sul display che fa comparire il contagiri al centro cruscotto e le luci di cambiata per uso manuale del cambio 8 marce, e lo scarico Akrapovich sulla Giulia che trasmette un sound inconfondibile.

Quanto costano

I prezzi delle nuove Quadrifoglio partono da 95.400€ per Giulia e da 104.500 € per Stelvio. Ma fino al 31 luglio è attiva una promozione per i clienti Alfa che permette di acquistare la Giulia Quadrifoglio a 85.870 euro, quindi ben 10mila euro meno del prezzo di listino, acquistandola online sul sito alfaromeo.it. La Stelvio Quadrifoglio, invece, fino al 31/7 è venduta sempre online a 94.150 € (anche qui con un risparmio di oltre 10mila euro). In entrambe il colore verde Montreal delle nostre fotografie, il più innovativo e vivace, è un optional da 2.200 euro.

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese