Il marchio anglo-cinese ripropone una sua ricetta classica: la roadster sportiva. Ma con la variate della trazione elettrica. Ecco come va
17.07.2024 17:39
La MG Cyberster è arrivata. Mostrata per la prima volta, sotto forma di concept, al Salone di Shanghai del 2021, la roadster elettrica due posti e capote in tela è stata presentata al Festival of Speed di Goodwood in occasione dei 100 anni del marchio britannico e abbiamo potuto avere un assaggio delle sue doti dinamiche in un primo test in pista delle versioni con guida a destra destinate al mercato UK.
MG Cyberster, il test in pista
Guarda qui le foto del test in pista della MG Cyberster, la spider due posti secchi e potenze da 340 a 510 cavalli
Guarda la galleryLa roadster è una proiezione di MG verso il futuro, omaggiando il proprio passato. Il frontale, infatti, si ispira molto a modelli come la MG A o la MG B, mentre le scanalature verticali del cofano richiamano molto lo stile della MG TF. La fiancata ha un andamento pulito, definita da poche linee, mentre il posteriore è la parte più “futuristica” non avendo nessun elemento in comune con le MG del passato. C’è un estrattore nella parte bassa, i fari a Led sembrano una Union Jack “scomposta” e il profilo della coda è reso più aerodinamico da un nolder a coda d’anatra.
Dentro non ha elementi comuni con nessun’altra MG in ora in gamma. Si percepisce una qualità maggiore, data dalle superfici lucide, comandi in metallo, oltre alla pelle e all’Alcantara usata per i rivestimenti. Il volante ha le dimensioni giuste, piccolo e tagliato in basso, ed è dotato di due paddle con i quali si imposta il livello della frenata rigenerativa, o si seleziona in maniera rapida la modalità di guida preferita. La posizione di guida non è eccessivamente bassa, frutto di un compromesso dovuto agli ingombri della batteria, che è altra 11 cm, e risulta così più da GT che da sportiva vera. Nell’ergonomia generale, però, c’è un difetto. Dietro al volante ci sono tre schermi, quello centrale da 10,2” dedicato alla strumentazione e due laterali da 7” per infotelematica e gestione delle impostazioni del veicolo. Ebbene, quello centrale, dove in teoria si trovano anche le schermate della navigazione, ha la visuale bloccata dalla corona dello schermo… Almeno con le regolazioni del sedile impostate sull’altezza di chi vi scrive che è di circa 175 cm. La Cyberster, però, poi cala l’asso dalla manica: la scenografica apertura delle portiere, a forbice, in stile Lamborghini.
Il test l’abbiamo fatto sui 3,8 km del Goodwood Motor Circuit, pista veloce e divertente che, come tanti circuiti britannici, è sorta unendo le strade perimetrali di un aeroporto utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale. Ci siamo messi alla guida della versione a motore singolo da 340 cv, 475 Nm di coppia e trazione posteriore con differenziale autobloccante e scatto da 0 a 100 km/h in 5,2”. Esiste anche una versione più potente, con doppio motore, trazione integrale e 510 cv, mentre per entrambe la batteria al NMC è di 77 kWh che ha 140 kW di picco di ricarica in DC. I punti forti dell’assetto, messo a punto dall’italiana Danisi Engineering, si basano su un comparto sospensivo formato da sospensioni a doppio braccio oscillante all’anteriore, multilink al posteriore e cerchi da 19” che montano solo pneumatici specifici forniti da Pirelli. Poco tempo a disposizione per girare, purtroppo, ma la sensazione che abbiamo avuto all’inizio si è rivelata quella giusta: la MG Cyberster è una GT, non una sportiva. Prende velocità e raggiungere il suo massimo (autolimitato) di 200 km/h in maniera fluida e progressiva, con l’anteriore che si inserisce in curva in maniera precisa, ma non rapidissima. È facile e dolce nei trasferimenti di carico, stando bene attenti a non stressare troppo i freni perché la massa di 1.895 kg nelle staccate più decise si fa sentire tutta. Un’auto intuitiva, che punta ad essere godibile per tutti su strade aperte e tetto in tela giù, ma senza che le si tiri troppo il collo tra le curve.
Arriverà in Italia a novrembre. Versioni e listini non sono stati ancora comunicati, ma non dovrebbero differire troppo dai 60-70 mila euro fissati per il mercato britannico. Dazi decisi da Bruxelles permettendo, a meno che le trattative tra Cina ed Europa non finiscano con un sensibile aumento di prezzo.
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