Milano, negozi a porte chiuse per lo smog: il Covid sospende l’obbligo

Milano, negozi a porte chiuse per lo smog: il Covid sospende l’obbligo

Il provvedimento doveva entrare in vigore il 1° gennaio 2022, ma è slittato dopo le proteste dei commercianti e i contagi in aumento

di Redazione

29.12.2021 ( Aggiornata il 29.12.2021 16:26 )

Rapido cambio di situazione a Milano per quanto riguarda l’obbligo dei negozianti di tenere chiuse le porte delle loro attività per limitare l’inquinamento. Ma andiamo con ordine e raccontiamo l’evoluzione della vicenda. Dal 1° gennaio 2022 sarebbe dovuto entrare in vigore l’obbligo di tenere le porte chiuse, così come deciso dal Comune di Milano. A questa notizia era seguita un protesta molto animata da parte dei commercianti: “La logica dovrebbe essere quella di arieggiare i locali, invece, ci impongono di chiudere le porte degli esercizi”, aveva dichiarato Confcommercio.

La “ribellione”, naturalmente, deve essere ricercata nell’attuale situazione: con l’emergenza sanitaria ancora in atto e il numero di contagi pericolosamente alto, ai negozianti preme tutelare se stessi e i propri clienti (che vanno anche incentivati all’ingresso nel locale) e per farlo è necessario tenere le porte aperte.

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L’obbligo riguarda tutti i negozi a eccezione di quelli dotati di lame d’aria, ma come fanno notare sempre da Confcommercio “ci sono anche i negozi di periferia a conduzione familiare per i quali l’investimento di una lama d’aria non è così trascurabile”, per poi proseguire: “L’emergenza sanitaria è in vigore fino a marzo. Almeno fino a quella data si tengano in sospeso misure di questo genere”. A pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo deciso dal Regolamento sulla qualità dell'aria del Comune, però, c’è stato un dietrofront. Tutto rinviato per il tempo strettamente necessario e comunque non oltre lo stato di emergenza”, fa sapere tramite una nota la prefettura milanese, dopo la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Una decisione presa considerato il numero dei contagi che in questi giorni è esponenzialmente “lievitato”. Dalla Confcommercio di Milano, nel frattempo si dicono soddisfatti della scelta di far slittare il provvedimento: “Un rinvio era assolutamente necessario - ha spiegato il segretario generale Marco Barbieri -. L'areazione dei locali è ancor più importante in questa fase critica di forte risalita dei contagi Covid: per la salute di chi lavora nei negozi e dei clienti che vi entrano".

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