Ferrari Forever, la mostra al Museo Enzo Ferrari di di Modena

Ferrari Forever, la mostra al Museo Enzo Ferrari di di Modena

Per il 75° anniversario della Casa, allestita una spettacolare panoramica sulle attività del Dipartimento Ferrari Classiche.

di Francesco Forni

14.03.2022 ( Aggiornata il 14.03.2022 09:35 )

Per i 75 anni del Marchio ecco Ferrari Forever, la mostra al Museo Enzo Ferrari di di Modena che offre una spettacolare panoramica sulle attività del Dipartimento Ferrari Classiche e alcuni modelli eccezionali. L’esposizione sarà visitabile fino al 17 febbraio 2023.

Ha aperto il 12 marzo, proprio a 75 anni esatti da quando Enzo Ferrari mise in moto la 125 S, la prima vettura a portare il suo nome. La sportiva che varcò i cancelli di Maranello nel 1947 ha iniziato una storia unica. Il Marchio celebra questo importante anniversario al aprendo idealmente le porte di un luogo speciale, solitamente interdetto al pubblico: il Dipartimento Ferrari Classiche, nato nel 2006 con l’obiettivo offrire ai proprietari un servizio esclusivo, volto a tutelare l’inestimabile patrimonio che le automobili classiche rappresentano.

L’esposizione racconta i servizi offerti come la Certificazione di Autenticità, riservata a tutte le Ferrari stradali con oltre 20 anni di vita, alle sportscar e a tutti i prototipi, un servizio unico e di grande importanza per il proprietario, che solo con Ferrari Classiche può ottenere un documento ufficiale attestante la piena autenticità della propria automobile.

La mostra accompagna il visitatore anche attraverso le affascinanti attività di manutenzione e restauro delle vetture. Che Ferrari Classiche cura direttamente in officina ripristinandone l’autenticità. Grazie anche all’accesso al reparto fonderia e alle macchine utensili che all’epoca avevano prodotto i pezzi originali e grazie al lavoro giornaliero di tecnici altamente specializzati, detentori della più profonda conoscenza dei segreti dei motori Ferrari e della specificità di ogni modello.

Inoltre, particolare visibilità è stata data anche all’Archivio storico, dove sono gelosamente custodite le schede di montaggio di tutte le automobili prodotte a partire dal 1947 e grazie ai quali Ferrari è in grado di stabilire inequivocabilmente la conformità al progetto originario.

Quindici Ferrari speciali

Il racconto del lavoro svolto da Ferrari Classiche è accompagnato da 15 vetture tutte certificate e alcune anche restaurate proprio dal Dipartimento.

La sintesi della storia di Ferrari è racchiusa in questi capolavori che racchiudono un’anima sportiva nelle vesti di affascinanti granturismo. Come la 250 GT Competizione Tour de France del ’56, uno splendido esercizio di Sergio Scaglietti, ogni volta assimilabile a un esemplare unico nel vero senso del termine: nell’atelier della Carrozzeria Scaglietti venivano realizzate le sportive più affascinanti e vittoriose della Marca da veri maestri battilastra che hanno contribuito a rendere famoso il nome Ferrari. Il palmares di questo modello è tra i più prestigiosi della storia automobilistica sportiva, avendo conquistato il maggior numero di vittorie nella Classe GT.

Altro esempio è la 250 GT Cabriolet del ’59, esemplare di rara bellezza, realizzato in piccola serie da Pinin Farina per i sofisticati clienti che amavano frequentare i luoghi più esclusivi della Cote d’Azur e della California, che prediligevano una Ferrari granturismo aperta, elegante, dalle linee equilibrate, accompagnate da un elevato comfort di guida. Protagonista nei concorsi di elegenza più esclusivi, ma anche sul grande schermo di numerosi film holliwoodiani di successo e nella vita quotidiana degli stessi attori protagonisti, oltre a svariati personaggi del Jet-set internazionale come Barbara Hutton.

Il Mascherone

Presenti numerosi  pezzi unici come  il “mascherone” della Ferrari 500 Mondial del ’53, manufatto realizzato in perfetta analogia con il periodo da Afro Gibellini per la parte in acciaio e da Max in legno, per la Collezione ModenArt, testimone di gesti di artigianalità usate tra gli anni ’40 e gli anni ’60.

Come nascevano i bolidi negli anni del Dopoguerra

In quel periodo, infatti, per realizzare le automobili, seguendo il disegno creato dallo stilista che teneva conto anche dei parametri aerodinamici e della disposizione della meccanica, i carrozzieri predisponevano un calibro di riferimento con le sezioni di carrozzeria che determinavano la forma finale del veicolo. Le lamiere utilizzate, nel caso di Ferrari prevalentemente di alluminio, venivano modellate a mano dagli artigiani con particolari utensili. Sino ad assumere la forma voluta, e poi “cucite” insieme per il risultato finale. Magico.

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