Il tanto atteso taglio al costo dei carburanti è arrivato. Dopo la folle corsa del prezzo alla pompa, dovuto a ingiustificate speculazioni sulla guerra in corso tra Russia e Ucraina come aveva già dichiarato in passato il ministro Cingolani, il Governo è intervenuto con un taglio complessivo di 25 centesimi al litro ottenuto con il decreto Accise combinato agli effetti del Dl Energia, il provvedimento più ampio attuato come scudo alle ripercussioni che il conflitto sta avendo sulle bollette degli italiani.

I fondi arrivano dall'Iva

La cifra totale citata è il risultato delle riduzioni dettate dal decreto Accise, pari a 10,4 centesimi al litro per verde e Diesel, unite alle “misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” presenti nel Dl Energia.

I soldi per l’intervento sono stati trovati sommando l’extragtettito dell’Iva derivata dall’aumento dei carburanti nell’ultimo trimestre del 2021( 308,2 milioni di euro) al "prelievo straordinario sui profitti straordinari" dei produttori di energia”.

Norma a tempo

Il taglio, però, ha una scadenza fissata al 30 aprile. Il Governo ha stabilito il limite per valutare l’andamento del mercato nelle prossime settimane.

"Uno dei motivi per accorciare il periodo di intervento è anche vedere come si comporta il mercato nei prossimi giorni e settimane. Lo seguiremo ed esamineremo e poi decideremo, però intanto è importante cercare di attraversare questo periodo di grande volatilità" ha dichiarato il presidente Draghi.