Auto elettriche molto ambite ma ancora troppo care per gli italiani

Auto elettriche molto ambite ma ancora troppo care per gli italiani

Indagine condotta da Areté, azienda di consulenza strategica: per avere attrattiva dovrebbero far spendere spendere di meno, ecco quanto

30.03.2022 ( Aggiornata il 30.03.2022 09:42 )

Le auto elettriche piacerebbero molto agli italiani, ma costano ancora troppo. Non è una sensazione, è il risultato di una indagine condotta da Areté, azienda di consulenza strategica. Ecco quanto.

Per avere attrattiva dovrebbero far spendere spendere intorno al 30% in meno del costo oggi sul mercato. Una quota che gli incentivi messi in campo dal Governo non riusciranno a colmare completamente.

Dallo studio, promosso a 3 mesi di distanza da una precedente simile ricerca sul tema, emerge un’attenzione crescente da parte degli italiani per le vetture elettrificate, frenato però dal fattore economico.

L'auto è ancora centrale per la mobilità degli italiani. Cresce la mobilità condivisa

Lo studio parte dall’analisi delle modalità di spostamento degli italiani: ben il 64% si serve dell’auto privata per i propri trasferimenti abituali, solo il 6% usa i mezzi pubblici, che dalla pandemia sembrano non essersi ancora ripresi. Quasi il 20%, e il trend è in decisa crescita, si affida ai servizi di mobilità condivisa (sharing o pooling), formule che consentono di abbattere i costi del viaggio, le emissioni inquinanti e contribuiscono a decongestionare le città.

Un italiano su du si dichiara pronto ad acquistare l’ibrido. Aumenta l’appeal dell’elettrico.

L’analisi evidenzia come 4 italiani su 10 hanno già guidato, anche occasionalmente, una vettura elettrica. Chi lo ha fatto ne ha apprezzato la silenziosità (indicata dal 43% del campione), il relax di guida (19%) e i consumi ridotti (19%); le stesse caratteristiche che si aspetta dalla vettura alla spina anche chi non ha ancora avuto occasione di salirci a bordo.

Continua a crescere la propensione verso le vetture elettrificate nel nostro Paese. Anche grazie ai cospicui investimenti in comunicazione promossi dalle Case automobilistiche negli ultimi anni. Alla domanda “Se dovessi acquistare un’auto nuova quale alimentazione sceglieresti?”, ormai 1 italiano su 2 indica una vettura ibrida e ben il 38% (era il 23% solo 3 mesi fa nella precedente survey) si dichiara pronto per l’elettrico. Tra i principali motivi che guidano questa transizione figura in primis la ragione ambientale (“per non inquinare”, indicata dal 50% del campione). Seguita dalle opportunità di risparmio su consumi e costi di manutenzione (42%).

Per acquistarla 3 su 4 sono pronti a servirsi di finanziamenti, noleggio a lungo termine e leasing. Mentre il restante 25% intende farlo con pagamento in contanti. Tra i fattori che potranno migliorare il feeling con questa motorizzazione vengono indicati in primis il pricing (ancora troppo alto e indicato da un italiano su due come ostacolo all’acquisto) e quelli collegati all’autonomia del veicolo: il 25% sarebbe spinto ad acquistare una vettura elettrica da punti di ricarica più veloci, servizi di ricarica a domicilio, minori costi di ricarica.

Le auto elettriche restano economicamente irraggiungibili

Una cosa è certa. Il problema centrale per la diffusione massiva dell’elettrico resta oggi il prezzo, ben oltre le capacità di spesa degli italiani.

Il 56% degli intervistati sarebbe disposto a pagare meno di 30.000 euro per averne una. Meno di 20.000 euro, per una Citycar e tra i 30.000 e i 40.000   per una berlina piccola Premium. 

Le conclusioni di Massimo Ghenzer, Presidente di Areté

Lo studio evidenzia come in Italia l’interesse per le auto elettriche sia ulteriormente cresciuto negli ultimi mesi. Quasi tutti valutano ormai con attenzione le motorizzazioni ibride ed elettriche per il futuro acquisto dell’auto. Resta però un ostacolo decisivo per una più ampia diffusione di questi veicoli: il prezzo. Va colmato almeno un 30% di gap tra l’attuale prezzo di mercato e le disponibilità di spesa degli italiani. Un disallineamento che sarà solo parzialmente e temporaneamente colmato dagli incentivi in arrivo. Senza un riduzione di questo gap appare oggi poco realistica un’immediata significativa crescita della quota dell’elettrico sul mercato”. 

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