L'incredibile record mondiale: a 222,4 km/H con la forza del vento

L'incredibile record mondiale: a 222,4 km/H con la forza del vento© EMIRATES TEAM NEW ZEALAND / JAMES SOMERSET

Secondo il pilota Gleen Ashby può essere ancora più veloce, ciò che ha inficiato sono state le condizioni meteo

di Redazione

12.12.2022 ( Aggiornata il 12.12.2022 10:38 )

Un grande traguardo è stato raggiunto da Emirates Team New Zealand e Gleen Ashby, il pilota di velocità terrestre: infatti il team velico neozelandese è riuscito a far navigare la sua imbarcazione da record mondiale di velocità terrestre alimentata a vento, chiamata Horonuku, a una velocità superiore a qualsiasi record precedente.

Il nome dell'imbarcazione vuol dire “scivolare rapidamente attraverso la terra” e pare proprio che Horonuku sia rimasto fedele a questo significato, venendo registrato a 222,4 km/h con 22 nodi di vento sul lago Gairdner, nell'Australia meridionale.

Le parole di Gleen Ashby: "Io e il team siamo ovviamente entusiasti di aver navigato con Horonuku a una velocità superiore a quella mai raggiunta prima, spinta solo dal vento. Ma sappiamo che Horonuku ha ancora molta più velocità quando avremo più vento e condizioni migliori".

"Quindi c'è sicuramente motivo di festeggiare, ma questa non è la fine. Fin dall'idea iniziale e dall'inizio di questo tentativo di record mondiale, spinto e sostenuto da Grant Dalton, Matteo de Nora e dal resto del team di Emirates Team New Zealand, l'obiettivo non è mai stato solo quello di battere il record, ma è sempre stato quello di spingere le cose al limite e andare il più veloce possibile. Sappiamo di poter andare più veloce, quindi abbiamo intenzione di farlo".

La verifica della velocità

C'è però un “protocollo” standard che Horonuku deve attraversare prima che possa dichiararsi ufficiale la velocità raggiunta, ed è un duro processo di verifica che deve essere condotto in conformità con l'organo di governo internazionale FISLY (Federation Internationale de Sand et Land Yachting) affinché il nuovo record mondiale di velocità venga ratificato.

Un giudice indipendente approvato dalla FISLY è andato sul lago Gairdner per assistere e verificare la corsa, la registrazione GPS di Horonuku e tutti gli altri requisiti obbligatori di un tentativo di record, e deve inviare ogni dato raccolto alla FISLY entro 48 ore.

Horonuku vanta un GPS approvato che registra dati GNSS (Global Navigation Satellite System) differenziali di tipo survey e che forniscono 21 punti di dati nel periodo di registrazione di due secondi. Ognuno di questi punti dati dà una stima della posizione precisa di circa 10 mm. In questo modo si otterrà una velocità media su due secondi il cui risultato sarà direttamente paragonabile a quello del record assoluto di 202,9 km/h registrato da Richard Jenkins il 29 marzo 2009, un record che resiste da oltre 5000 giorni.

Matteo de Nora, direttore di Emirates Team New Zeland, si è così espresso: “Il progetto Land speed è stato una nuova opportunità per spingersi oltre i limiti dell'aerodinamica, delle forze strutturali, dei metodi di costruzione e dei materiali”. "Quello che spesso si sottovaluta è che le tecnologie che esploriamo in sfide come questa - o in una campagna di Coppa America - sono in definitiva le fondamenta della tecnologia di domani. Essere all'avanguardia nella tecnologia è ciò che affascina di tutte le sfide affrontate finora dal team".

Alla ricerca del vento

Sulle condizioni meteo limitanti ha parlato poi Ashby: "Come squadra, per tutta la settimana abbiamo seguito ogni aggiornamento meteo di Clouds e abbiamo fatto tutto il possibile per essere pronti alle piccole finestre che ci si presentavano. Quello che inizialmente sembrava un buon giorno da 20-22 nodi per tutta la giornata di sabato ha finito per non garantire i venti di cui avevamo bisogno".

"Con la pioggia nell'area circostante e la diminuzione del vento nelle previsioni dopo domenica, ci siamo trovati di fronte a una linea sottile. Quindi il fatto che siamo riusciti a fare un po' di fatica e a fare qualche giro record è particolarmente soddisfacente. Ma una cosa che abbiamo sempre capito e che è stata abbondantemente chiarita è che, per quanto si possa essere preparati, non si può ottenere un risultato come questo senza una squadra straordinaria intorno a noi e un piccolo aiuto da parte di Madre Natura".

Ciò che rimane adesso è confermare, con delle condizioni meteo favorevoli, la capacità di Horonuku, secondo il team e il suo pilota, di poter andare ancor più veloce del record raggiunto. Perciò non ci resta che aspettare l'anno prossimo.

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