Sciopero benzinai revocato: finisce lo stop di 48 ore

Sciopero benzinai revocato: finisce lo stop di 48 ore© LaPresse

Le associazioni di categoria annunciano l'annullamento della protesta che sarebbe dovuta andare avanti fino a domani giovedì 26 gennaio, alle ore 22

di Redazione

25.01.2023 18:48

Dopo quasi 24 ore finisce lo sciopero dei benzinai. Fegica e Figisc Confcommercio hanno revocato la seconda giornata di sciopero "a favore degli automobilisti non certo del governo". Così le due sigle dei gestori degli impianti di carburante hanno commentato, in una nota congiunta, lo stop e la riapertura delle proprie stazioni in tutta Italia.

Alle ore 19 di oggi, mercoledì 25 gennaio, torneranno attive le pompe presenti sulla rete ordinaria, mentre sulla rete autostradale il servizio sarà riprestinato alle ore 22. Un decisione presa dalle tre associazioni di categoria Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio, che fanno sapere che circa il 70 per cento dei 22mila distributori attivi nello Stivale ha aderito alla protesta iniziata ieri martedì 24 gennaio.

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La protesta continua

Fondamentale è stato l'incontro tra i sindacati e il Governo, dopo un lungo tavolo di trattavive al ministero delle Imprese e del Made in Italy. "La mobilitazione resta in piedi - ha detto presidente della Fegica Roberto Di Vincenzo al termine -. Pur riconoscendo di aver potuto interloquire in maniera costruttiva con il ministero che si è speso per diventare interlocutore propositivo, l'incontro ha confermato il persistere di molte criticità. Le proposte emendative avanzate dal governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori". 

Il riferimento allude al Decreto Trasperenza e alla serie di misure intraprese sull'aumento dei prezzi del carburante, tra cui il mancato prolungamento dello sconto sulle accise e l'obbligo di esposizione del prezzo medio dei carburanti in ogni stazione di rifornimento, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza sui costi decisi dai distributori e contrastare eventuali speculazioni. Le associazioni dei distributori di carburante avevano per questo accusato il governo di una "vergognosa campagna diffamatoria nei confronti della categoria".

La nota delle associazioni

Le modifiche proposte dalle tre associazioni di categoria per il momento non sono state accolte, come si legge nel comunicato congiunto: "Anche quest'ultimo ennesimo tentativo di rimediare ad una situazione ormai logora, non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi. Le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l'intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori".

Appare ormai chiaro, aggiungono, "che ogni tentativo di consigliare al Governo ragionevolezza e concretezza non può o non vuole essere raccolto. Per questa ragione anche insistere nel proseguire nell'azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere. Tanto più che uno degli obiettivi fondamentali, vale a dire ristabilire la verità dopo le accuse false e scomposte verso una categoria di lavoratori, è stato abbondantemente raggiunto". I cittadini italiani, "hanno perfettamente capito. È, quindi, a loro, ai cittadini che i benzinai si rivolgono, non certo al Governo, revocando il secondo giorno di sciopero già proclamato, eliminando ogni possibile ulteriore disagio, a questo punto del tutto inutile. I distributori quindi riapriranno già da questa sera. Il confronto a questo punto si sposta in Parlamento dove i benzinai hanno già avviato una serie di incontri con tutti i gruppi parlamentari perché il testo del decreto cosiddetto trasparenza raccolga in sede di conversione le necessarie modifiche".

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