Bosch Mobility, la nuova divisione automotive punta molto in alto

Bosch Mobility, la nuova divisione automotive punta molto in alto

Entro il 2029 sono previsi ricavi enormi

di Francesco Forni

08.05.2023 ( Aggiornata il 08.05.2023 09:22 )

Bosch Mobility sarà la nuova struttura organizzativa autonoma del colosso tedesco dedicata al settore automotive. La più importante del Gruppo, avente 230.000 collaboratori in oltre 300 sedi in 66 Paesi.

L’obiettivo è quello, annunciato da Bosch, di “essere in grado di rispondere meglio e più velocemente alle richieste dei clienti nuovi e di quelli già esistenti grazie a tecnologie e soluzioni personalizzate gestite da un’unica fonte”.

Markus Heyn, membro del Consiglio di Amministrazione di Bosch e Presidente del board di Bosch Mobility, ha dichiarato:

In futuro, il software non cambierà solo il modo in cui usiamo e viviamo le nostre auto, ma trasformerà anche il modo in cui vengono progettate. Già da diverso tempo, Bosch è di fatto anche un’azienda che fornisce software per la mobilità. Oggi, per rispondere alle esigenze della clientela, la nostra struttura si riorganizzerà per essere più in linea con questa realtà e aprirsi a una ulteriore crescita”.

Bosch, obiettivi ambiziosi

A partire dal 1° gennaio 2024 alcune divisioni del settore di business saranno delineate diversamente, mentre a tutte saranno assegnate responsabilità anche a livello orizzontale e inter-divisionale. Con questa nuova struttura il Gruppo punta a generare con Bosch Mobility un fatturato di oltre 80 miliardi di euro a livello mondiale entro il 2029.

Un elemento portante sarà il mercato delle soluzioni software per l’automotive. Bosch stima che entro il 2030 questo business raggiungerà un volume ben superiore ai 200 miliardi di euro: il triplo rispetto al 2020. La quota nei costi di sviluppo di un’auto arriverà a circa il 30% entro il 2030. In Bosch questa percentuale è già più alta. Più del 50% di tutti i collaboratori impegnati in ricerca e sviluppo per Bosch Mobility, infatti, sono ingegneri informatici.

Sempre più vicini all'auto come uno smartphone

Il primo è la velocità di sviluppo: in futuro, per implementare nuove funzioni nei sistemi esistenti non serviranno anni, ma pochi giorni.

Il secondo è la separazione dello sviluppo del software da quello dell’hardware, che consentirà di mantenere le auto come nuove più a lungo grazie agli aggiornamenti software. “Gli automobilisti di tutto il mondo vogliono poter integrare facilmente i loro veicoli nel loro mondo digitale” ha spiegato Heyn. “Siamo già abituati agli aggiornamenti costanti e all’aggiunta di nuove funzionalità nei nostri smartphone. Questo concetto verrà applicato anche alle auto.” Bosch prevede che i veicoli definiti dal software saranno introdotti su vasta scala a partire dal 2025.

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