In Tesla sbirciavano i video registrati dalle auto dei clienti

In Tesla sbirciavano i video registrati dalle auto dei clienti

Privacy a rischio con le telecamere a bordo delle auto con guida assistita? In alcuni casi è proprio così. Ecco cosa è successo.

di Redazione

16.05.2023 ( Aggiornata il 16.05.2023 08:53 )

Mai come oggi, in cui viviamo in un mondo ad alto tasso di connessione, la nostra privacy è in pericolo. Videocamere, tracciamenti digitali di ogni tipo, geolocalizzazioni… le possibilità che qualcuno abbia accesso ai nostri dati, più o meno sensibili, è sempre dietro l’angolo. Anzi, a volte ci segue ovunque andiamo. No, non è come potreste pensare: non è solo il telefonino il dispositivo con cui è possibile far breccia nella nostra sfera privata. C’è di più, come sanno bene alcuni clienti Tesla che si sono ritrovati in Rete con video registrati dalle telecamere a bordo della propria auto: strumenti nati per consentire il funzionamento del sistema di assistenza alla guida e per la funzione sentinella, trasformati in occhi indiscreti a insaputa dei loro proprietari.

 

Una grave violazione della privacy

Secondo quanto appurato dall’agenzia di stampa Reuters, un gruppo di dipendenti della multinazionale di Elon Musk, fra il 2019 e il 2022, ha avuto libero accesso a video e immagini registrate e ne ha diffuso gli spezzoni più buffi (e non soltanto) mediante un’app di messaggistica. Nei video si ritrova di tutto: il più condiviso è stato quello di una tesla che travolge un bambino in bicicletta. Ma non solo drammi. C’era ad esempio lo spezzone che vede un uomo nudo avvicinarsi a un’auto oppure quello di cani e gattini buffi. Non mancava infine quello del garage dello stesso Elon Musk.

 

Anonimi, sì, ma fino a un certo punto

Se è vero che, come afferma Tesla, i video sono raccolti anonimamente – e solo dietro consenso del proprietario del veicolo – è anche vero che il gruppetto di dipendenti riusciva a risalire facilmente alla posizione del mezzo grazie ai dati di geolocalizzazione associati ai video. Era dunque in grado, con un certo grado di approssimazione, di identificare il proprietario della Tesla. Tant’è vero che lo stesso Elon Musk ne è rimasto vittima.

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