La Germania non firma contro l’Euro 7

Dopo aver avuto l’ok per l’e-Fuel dalla UE il Governo tedesco non ha il coraggio di opporsi ad uno standard che penalizzerebbe l’acquirente finale

di Andrea Brambilla

29.05.2023 11:53

Come sapete la scorsa settimana Francia, Italia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, quindi otto nazioni dell'Unione Europea, hanno chiesto di eliminare i limiti previsti per le emissioni di scarico Euro 7 affermando che sono eccessivamente ambiziosi e irrealistici da raggiungere per le case automobilistiche. "Ci opponiamo a qualsiasi nuova norma sulle emissioni di scarico (compresi nuovi requisiti di test o nuovi limiti di emissione) per auto e furgoni", hanno affermato i paesi nel documento.

Norme Euro 7 e l'opinione delle Case

Le norme Euro 7, che stabiliranno gli standard per quella che sarà l'ultima generazione di motori a combustione, dovrebbero entrare in vigore dal 1° luglio 2025. I firmatari di questo documento hanno spiegato che i limiti più severi richiesti dal nuovo standard per gli inquinanti, inclusi gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio, potrebbero deviare gli investimenti necessari per raggiungere l'obiettivo dell'UE di vietare la vendita di veicoli con motore a combustione dal 2035. L’Euro 7 cerca di inasprire, oltre alle norme sugli inquinanti anche il particolato proveniente da freni e pneumatici. Alcuni Ad di Case auto, tra cui Carlos Tavares CEO di Stellantis, hanno sostenuto che gli ultimi passi per ridurre la CO2 dalle auto comportano oneri inutili per l'industria e rallenteranno il passaggio del settore all'elettrificazione. Oneri che inevitabilmnete ricadrebbero sull’acquirente finale con un aumento del costo delle vetture quantificato di circa 2 mila euro per ogni vettura. L’Euro 7 inoltre sarebbe un ulteriore sforzo richiesto alle Case auto se si conidera che la Commissione Europea ha già deliberato per il 2030 un’iulteriore riduzione del 55% della CO2 emessa dalle vetture rispetto al 2021. Questà ulteriore limitazione della CO2 a cinque anni dalla messa al bando dei motori è in pratica un’accelerazionbe a quanto accadrà nel 2035 perché nessuna Casa auto investirà dei soldi per studierare e realizzare un motore endotermico che avrà solo cinque anni di vita. Unica possibilità è che vengano definitivamente approvati e-fuel e biocarburanti.

La Germania non firma perché...

Da notare che la Germania non è tra i firmatari di questo documento informale. Il motovo? Facile da capirsi e principalmente solamente politico. La Germania, tradendo l’Italia e altre nazioni, ai primi di apriole si era “accordata” con la Commissione Europea votando a favore del blocco dei motori endotermici del 2035 ottenendo però l’approvazione degli e-fuel. L’accordo quindi prevedeva anche di non votare contro l’entrata in vigore dell’Euro 7 nonostante il ministro dei Trasporti Volker Wissing avesse espresso riserve in precedenza. Insomma la Germania, come spesso accade, sta facendo i suoi interessi a scapito delle sue industrie. In pratica spera che l’Euro 7 non entri in vigore ma però non vuole essere tra i Paesi che lo criticano, e “manda avanti” gli altri nascondendosi.

Nel frattempo c’è un’altra lotta all’interno del Parlamento Europeo. Da una parte quello attualmente in carica che sta spingendo per far approvare delle norme restrittive per l’automotove prima che decada e arrivino le elezioni del 2024. Dall’altra alcuni Paesi che, in seguito al cambio dei Governi interni, stanno ritardando alcune decisione della UE, in previsione di un cambio visione sul futuro dell’automoptive con dopo le elezioni del nuovo Parlamento Europeo. Temo portroppo che chi ne farà le spese saranno sempre gli utenti finali.

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