Crea un museo d'auto per truffare i clienti: beccato un famoso uomo d'affari

Chi è appassionato d'auto, come spesso si è detto, custodisce un sogno nel cassetto: crearsi una collezione tutta propria, con vetture d'epoca, di lusso o esclusive. Punte di diamante da sfoggiare, che però hanno un prezzo elevato, e che quindi non tutti si possono permettere.

Eppure, anche quando si ha un portafoglio sostanzioso da cui attingere, a volte si scelgono strade più facili per poter fare soldi illegalmente e, dunque, strafare. Come è accaduto a Najeeb Khan, un uomo originario del Pakistan ma conosciutissimo uomo d'affari dell'Indiana che nel periodo tra il 2011 e il 2019 ha truffato all'incirca 1.700 clienti tramite la sua società Interlogic Outsourcing, per un crack finanziario da quasi 170 milioni di euro.

La collezione d'auto

Secondo quanto riportato dai media locali, i soldi ricavati dall'illecito sono stati da lui “investiti” per poter far diventare concreto il suo desiderio di mettere in piedi una collezione incredibile, nella quale spiccano, fra le altre, una Ferrari 225 S Berlinetta del 1952, una Fiat 8V Supersonic by Ghia del 1953 e una Jaguar E-Type Lightweight del 1963. Per fortuna nel 2020 questo “museo d'auto privato” - chiamato anche Helkart Collection e che comprendeva anche un aereo privato e delle super ville di lusso- è stato smantellato e le 230 auto sono state messe all'asta da Rm Sotheby's: i soldi ricavati dalla loro vendita sono stati utilizzati - in base a quanto dichiarato dall'avvocato di Khan – per aiutare le persone raggirate dell'uomo.

Khan è stato ora condannato a 8 anni e mezzo di prigione, a 3 anni di libertà vigilata e al pagamento di oltre 140 milioni di euro di spese di risarcimento. "Essendo in una posizione di potere, pensavo di essere onnipotente", ha ammesso l'ormai ex imprenditore.

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