Una provocazione, mostrata sui social. Il protagonista è Marco Melega, un imprenditore 51enne recentemente sotto inchiesta per diversi reati finanziari, che qualora fosse giudicato colpevole a condanna definitiva, potrebbe passare 10 anni e cinque mesi in carcere. L'uomo ha pubblicato sui social network un video in cui utilizza delle cartelle ricevute dall'Agenzia delle Entrate per lucidare la sua Lamborghini. Le truffe contestate sono 57 per qualche centinaio di euro l'una, ed i flussi finanziari contestati sono 630.000 euro circa, appartenenti però ad un altro procedimento ancora in fase di istruttoria.

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Il post e poi la spiegazione

"Eccola. Una vettura unica al mondo. L’unico esemplare di Lamborghini Aventador MM Special Edition. Pulita solo con cartelle esattoriali da 50 Milioni di Euro. Dotata di originali tappetini di carta costosissima. Non ha prezzo", ha scritto su Instagram come didascalia del post pubblicato sul suo profilo. Attraverso i suoi siti web, Advstocks e Marashopping, l'imprenditore accusato di truffa, pare fingesse di vendere una vasta gamma di prodotti senza mai però consegnare la merce, sottraendo così centinaia di euro. Il Tribunale di Cremona dopo la sentenza di primo grado lo ha riconosciuto colpevole di truffa, bancarotta, emissione di fatture false e autoriciclaggio.

Di fronte alle immediate polemiche degli utenti, Melega ha rilasciato un video per spiegare le ragioni dietro il suo comportamento. "Doverose precisazioni rispetto alle carte da 50 milioni postate ieri, che costituiscono una semplice provocazione atta a sensibilizzare un aspetto nel rapporto tra istituzioni ed imprenditori che a mio parere va ottimizzato. Massimo rispetto per tutti".

 

 

 

 

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