Ecco tutti gli aspetti da tenere in considerazione quando, ad esempio, si prende in prestito l'auto di un familiare o di un amico
24.01.2024 ( Aggiornata il 25.01.2024 10:39 )
È un’evenienza piuttosto comune guidare un’auto non intestata a sé stessi; è per esempio il caso di quando si prende in prestito l’auto di un familiare, di un conoscente o di un amico oppure di quando si dà il cambio alla guida al proprietario dell’auto. Dato che si tratta di una casistica molto frequente, sorge spontanea una domanda: questa pratica può avere ripercussioni civili, penali, o assicurative? La risposta più corretta è “dipende” ed è perciò opportuno adottare quei possibili accorgimenti che possono evitarci situazioni che in alcuni casi potrebbero rivelarsi particolarmente spiacevoli (come per esempio multe di importo rilevante o anche risarcimenti elevati).
Avendone il permesso, i figli, anche se neopatentati, possono guidare l’auto intestata a uno dei genitori; lo stesso può dirsi nel caso di fratelli o sorelle e coniugi; occorre il requisito della convivenza (e ovviamente il permesso) ed è sempre necessario verificare che la polizza RC auto non presenti limitazioni relativamente alla tipologia di guida. Le polizze assicurative prevedono la possibilità di scegliere fra tre tipologie di guida: esperta, libera oppure esclusiva:
- Nel primo caso qualsiasi patentato che abbia compiuto 26 anni di età può guidare l’autovettura;
- Nel secondo caso la guida può essere effettuata da chiunque;
- Se si è optato per la tipologia di guida esclusiva, l’auto può essere guidata solamente da una persona over 26 indicata esplicitamente nel contratto.
La scelta della tipologia deve essere attentamente ponderata poiché può avere un peso rilevante sull’importo del premio annuo.
Se non si vogliono restrizioni di alcun genere e si vuole essere sempre coperti, la scelta ideale è la “guida libera”, ma si deve tenere conto che è la formula che più delle altre può far salire l’ammontare del premio.
La “guida esperta” è la giusta scelta si è sicuri che la macchina sarà guidata soltanto da over 26.
La tipologia “guida esclusiva” è quella meno costosa, ma si deve tenere ben presente che dovrebbe essere scelta soltanto se si ha la certezza assoluta che l’auto sarà guidata soltanto dall’intestatario. In caso di sinistro, infatti, la compagnia pagherà quanto dovuto, ma potrà avvalersi del diritto di rivalsa e chiedere all’intestatario la restituzione parziale o totale di quanto versato.
Guidare un’auto intestata ad altri è quindi possibile, purché la tipologia di guida prevista dalla polizza assicurativa sia compatibile con questa eventualità. Le principali assicurazioni online come ConTe o Prima permettono di modificare la tipologia di guida su una polizza già attiva: prendendo ad esempio anche l’assicurazione auto online di Zurich Connect, è sufficiente accedere al proprio profilo personale per apportare le dovute modifiche.
Al di là degli aspetti assicurativi, quando si guida un’auto non intestata a sé stessi, è necessario fare attenzione agli aspetti della saltuarietà e della regolarità. Guidare saltuariamente un veicolo intestato ad altri, per esempio a un amico o a un parente non convivente, è possibile qualora se ne abbia il permesso, ma soltanto se si rispetta il limite temporale di 30 giorni; qualora si debba oltrepassare questo limite è necessario comunicarlo alla Motorizzazione Civile. In caso di irregolarità, infatti, in seguito a un eventuale controllo delle Forze dell’Ordine, si rischiano multe particolarmente pesanti che vanno dai 705 ai 3.526 euro.
Link copiato