Fabbriche Stellantis e Governo: tra sogni e realtà

Fabbriche Stellantis e Governo: tra sogni e realtà

Per Carlos Tavares c’è un futuro per le fabbriche italiane di Stellantis, a patto che il Governo aiuti il mercato, anche grazie alle auto cinesi

di Monica Secondino

12.03.2024 ( Aggiornata il 12.03.2024 10:20 )

Marco Aurelio diceva: “Tutto ciò che sentiamo è un’opinione, non la realtà. Tutto ciò che vediamo è una prospettiva, non la verità”.

Proprio come nel caso delle fabbriche di Stellantis. C’è la prospettiva dei sindacati sui posti di lavoro a rischio, quella del governo sul tradimento verso l’Italia e poi c’è quella dell’azienda. Per uscire dalle opinioni e dalle prospettive si può fare solo una cosa: analizzare i fatti, meglio se supportati da numeri. E i fatti che snocciola Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, nel corso di una conferenza stampa con i giornalisti italiani per commentare i conti 2023, parlano chiaro. Nel 2023 la produzione di auto del Gruppo in Italia è cresciuta del 9,6% arrivando a 751.384 unità. Se si considerano i componenti, come trasmissioni e motori, la produzione è aumentata ancor di più, del 10,5%. Numeri non marginali, specialmente se si tiene conto che il 63% di questa produzione è esportata e Tavares ci tiene a sottolineare che Stellantis contribuisce alla bilancia commerciale italiana. Primo fatto. Questa produzione è uscita dalle sei fabbriche presenti sul nostro territorio, dove trovano impiego 43.000 persone che rappresentano il 17% dei dipendenti di Stellantis nel Mondo. A Mirafiori, dove si realizzano la 500 elettrica, la Maserati GranTurismo, la GranCabrio e la Levante sono state sfornate 85.940 auto

La prova completa è sul prossimo numero di Auto in edicola il 15 marzo, oppure qui in edizione digitale

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