Range Rover, all’asta uno dei primi esemplari costruiti

Range Rover, all’asta uno dei primi esemplari costruiti© Car & Classic

La celebre casa d’aste Car&Classic ha messo all’asta un particolare Range Rover del 1971 completamente restaurato: tutti i dettagli

di Gianluca Guglielmotti

04.04.2024 09:51

Si tratta di un’occasione incredibile per gli amanti di Range Rover Classic e per gli appassionati delle auto storiche in generale. Un esemplare con numero di telaio decisamente basso, uno dei primi costruiti dalla casa inglese, completamente restaurato e in perfetto stato di conservazione. Basso chilometraggio e autenticità massima. L'asta della nota casa Car & Classic è già iniziata la scorsa domenica (31 marzo 2024). Nonostante al momento il prezzo sia fermo a 28mila euro, quello stimato è nell’ordine dei 70 o 90 mila euro.

Il raro Range Rover all'asta da Car & Classic

Il raro Range Rover all'asta da Car & Classic

Con numero di telaio 572 è uno dei primi esemplari della storia. Completamente restaurato da uno specialista italiano, il prezzo stimato va dai 70 ai 90mila euro

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Range Rover imperdibile

L’annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno, quasi inaspettato. Si tratta di un modello largamente ricercato dagli appassionati, soprattutto le prime edizioni, risalenti ai primi anni Settanta. Car & Classic ha comunicato la notizia nelle scorse settimane, destando subito l’attenzione dei collezionisti e degli amanti del brand. Si tratta di un esemplare con “Suffix A”, ovvero suffisso A sul codice del telaio, risalente ai primi modelli prodotti a partire dal 1971. Anche il numero seguente nel codice non è da meno: 572. Togliendo qualche decina di numeri per i muletti di test e i primi esemplari pre-serie, potrebbe trattarsi di uno dei primi 2/300 Range Rover mai prodotti, sebbene non sia ancora chiaro quanto il numero progressivo risulti attendibile.

Range Rover, icona fin da subito

Quando fu presentato, nel 1970, si trattava del primo vero fuoristrada specializzato su terreni fangosi e sterrati. Disponeva di una vera trazione integrale permanente, con albero di trasmissione e differenziali. Il passo corto, le ruote strette e i notevoli angoli specifici gli consentivano di muoversi agilmente anche con ripide pendenze. Gli sbalzi erano ridotti, appunto per massimizzare l’angolo d’attacco e d’uscita ed erano anche presenti alcune piastre di rinforzo per la meccanica sotto al telaio. Tra le peculiarità, si segnala il portellone sdoppiato, il cofano a conchiglia e le ampie superfici vetrate, per la massima visibilità circostante. Gli specchietti erano collocati sul cofano, come tradizione di quel periodo, mentre la linea di cintura continua conferiva una certa eleganza alla silhouette: era infatti uno dei pochi fuoristrada performanti ed eleganti, in tipico stile british. Non è un caso, infatti, che la Regina Elisabetta in persona amasse guidare Range Rover.

Restauro... all’italiana

Sebbene si tratti di un esemplare del 1971 tipicamente inglese, con guida destra, il veicolo fu inviato nel 2020 in Italia, per le opere di restauro completo. L’intera rivisitazione di carrozzeria, meccanica e tappezzeria è avvenuta nei pressi di Venezia, in un atelier specializzato in lavori di questa entità. Alcuni elementi sono stati sostituiti con ricambi originali dell’epoca ma, per quanto possibile, si è cercato di recuperare i componenti già presenti sul veicolo, riparandoli e riportandoli allo stato originale. Tra i ricambi più onerosi, si segnala sicuramente la sostituzione del propulsore che, però, non era fedele all’originale da fabbrica: il 3.5 V8 aspirato è stato sostituito con un nuovo motore analogo, recuperato direttamente da altri esemplari, ma originale e perfettamente funzionante. Anche la verniciatura “Lincoln Green” è stata effettuata con la stessa tonalità dell’epoca, tanto da guadagnarsi anche il certificato del British Motor Industry Heritage. All’interno ripropone i tradizionali interni color crema del modello originale: il 70% dei tessuti è stato recuperato, mentre per il restante si è scelto di optare per materiali di prim’ordine.

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