Il costruttore, insieme ad altri marchi come Mazda e Honda ha riconosciuto pratiche errate nei test di certificazione di alcuni modelli prodotti. Fermate le spedizioni, nessun rischio, tuttavia, dal loro utilizzo
03.06.2024 18:03
Toyota, Mazda, Honda, Yamaha, Suzuki, tutti accomunati dall'aver esercitato condotte errate nel processo di omologazione dei propri veicoli. È quanto emerge a seguito delle richieste di verifiche da parte del ministero giapponese per le Infrastrutture, i Trasporti e il Turismo, avanzate lo scorso gennaio.
Una vicenda che, nel caso di Toyota, va a sommarsi allo scandalo - di portata maggiore - nel quale è incappato il marchio Dahiatsu.
Questa volta, le metodologie errate applicate nel valutare alcuni modelli da omologare, non comportano rischi per la sicurezza.
Nuova Toyota Yaris Cross, la prova
La nuova Toyota Yaris Cross, a metà tra una citycar e un SUV, si posiziona tra la Yaris e la C-HR. Ideale per la città grazie alle dimensioni contenute e ai bassi consumi, è anche adatta ai viaggi lunghi con bagagli. Il sistema full hybrid di quarta generazione permette di viaggiare a lungo senza usare il motore a benzina
Guarda la galleryCon una nota, il costruttore ha specificato come "a seguito di approfondite verifiche interne sui veicoli interessati, compresi quelli non più in produzione, possiamo confermare che non vi sono problemi legati alle prestazioni, che violino leggi e regolamenti. Pertanto, non è necessario interrompere l'utilizzo dei veicoli interessati.
Tuttavia, alla luce di questi risultati, abbiamo deciso di sospendere temporaneamente, a partire da oggi, le spedizioni e le vendite di tre modelli attualmente prodotti in Giappone (Corolla Fielder, Corolla Axio e Yaris Cross). Continueremo a fornire spiegazioni dettagliate alle autorità e ad accelerare le misure appropriate, tra cui l'esecuzione dei test in presenza di testimoni".
È bene sottolineare, per il pubblico europeo, come la Yaris Cross in questione non sia il modello destinato al Vecchio Continente, che viene prodotto in Francia.
Sono complessivamente 7 i modelli Toyota (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) sui quali, nel 2014, 2015 e 2020, sono stati svolti test di omologazione con procedimenti errati e non aderenti alle prescrizioni ministeriali. Secondo quanto riporta l'agenzia Reuters, le condizioni di prova sarebbero state più stringenti dei requisiti.
I primi riscontri annunciati da Toyota, che portano allo stop delle spedizioni, non portano ancora l'indagine a esaurimento. Sarà a fine giugno che verrà ultimata, con le risultanze anche su test legati ai consumi ed emissioni.
Nel caso di Mazda, lo stop alle consegne dell'utilitaria Mazda 2 e della roadster RF (sempre per la produzione nipponica), si è reso necessario per l'alterazione dei risultati dei test sulla centralina motore e dell'attivazione degli airbag durante le prove di crash-test.
Quanto a Honda, l'alterazione dei valori durante i test interessa i livelli di rumorosità, fino al 2017 e su oltre 20 modelli non più in produzione.
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