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Auto cinesi, i nuovi dazi: ecco tutte le tariffe per i vari marchi

Partono da oggi, venerdì 5 luglio, le tasse imposte dall'UE: le percentuali sono diverse a seconda della "reazione" delle aziende e variano dal 17 a oltre il 37%

Auto cinesi, i nuovi dazi: ecco tutte le tariffe per i vari marchi

5 lug 2024

Solo poche settimane fa era stata annunciata la volontà di imporre dazi alle auto cinesi sulla scia della scelta fatta dagli Stati Uniti d'America. Da oggi quindi tali dazi saranno effettivi, con la misura pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'UE con nuove tariffe per i prossimi quattro mesi che andrà ad aggiungersi alla già tariffa aggiuntiva del 10%.

Sarà necessario aspettare la fine di ottobre per far sì che il provvedimento venga dichiaro effettivo e definitivo per i prossimi 5 anni. I produttori che hanno collaborato riceveranno tariffe ridotte rispetto a chi ha ostacolato il processo. Byd, Geely e Saic, vedranno imposti dazi rispettivamente del 17,4%, 19,9% e 37,6%. Per tutti gli altri, la tariffa si attesterà al 20,8%, e se fortemente contrari alla decisione i dazi saliranno del 37,6%. Per Tesla, che ha impianti anche in Cina, è prevista una valutazione individuale per la tariffa definitiva.

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Le parole di Urso e Mamer

"I dazi sono talvolta lo strumento necessario a ripristinare le condizioni di mercato quando se ne accerti la violazione. Crediamo in un mercato libero ma equo e ci auguriamo che anche in questo caso si trovi una soluzione negoziale che ripristini le condizioni di equità di mercato, a fronte delle sovvenzioni di cui, a quanto verificato dalla Commissione, hanno goduto le imprese cinesi". È il commento del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Queste invece le parole del  della Commissione europea, Eric Mamer: "L'introduzione di tariffe non è un obiettivo in sé. È un mezzo per correggere uno squilibrio. Le tariffe provvisorie imposte oggi sono un mezzo per raggiungere un fine. La nostra indagine ha chiaramente dimostrato che queste pratiche sleali da parte della Cina stanno danneggiando gli interessi dell'industria europea, quella che produce veicoli elettrici in Europa. Vogliamo trovare un accordo con la Cina. E in tale contesto, applicheremo queste misure provvisorie e allo stesso tempo discuteremo con le nostre controparti cinesi per trovare una soluzione".

Parole di forte opposizione sono arrivate dal portavoce di He Yadong in Cina e dal Gruppo Volkswagen in Italia.

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