Aperto un nuovo spazio dedicato alla passione per i motori, inaugurato con una mostra speciale
Uno spazio emozionale
ACI e ACI Storico hanno aperto, nel cuore di Roma, uno spazio dedicato alla cura della tradizione automobilistica e alla trasmissione della cultura delle quattro ruote. In Galleria Caracciolo in via Marsala, a due passi dalla stazione Termini e sotto la sede nazionale dell’Automobile Club d’Italia, è stato inaugurato, infatti, un luogo dedicato a preservare e tramandare storia e tradizione dei motori.
Auto esclusive dal 1900
Tra le quattro, la più anziana è l’Isotta Fraschini Bn 30/40 HP del 1910. IF è uno dei nomi più prestigiosi dell’automobilismo italiano. Fondata a Milano nel 1900, si era imposta nella produzione di auto di lusso e nella realizzazione di potenti motori aereonautici e rimase attiva fino al secondo dopoguerra.
Dopo vari tentativi di rilancio, Isotta Fraschini è rinata nel 2023 con la 6 LMH Competizione, prototipo per il WEC protagonista di una grande prestazione alla 24 Ore di Le Mans, vettura da corsa dalla quale deriva la Tipo 6 LMH Stradale, supercar in serie limitatissima. La Isotta Fraschini Bn 30/40 HP del 1910 esposta a Roma è di colore beige ed è spinta da un motore 4 cilindri da 8.000 cc di cilindrata.
La prima Lancia del dopoguerra
Andando sempre in ordine di età, la seconda vettura esposta è una Lancia Kappa blu, prodotta nel 1919. È stata la prima auto del marchio torinese ad essere costruita dopo la Prima Guerra Mondiale, una vettura importate per le innovazioni tecniche estreme per l’epoca. È stata la prima auto, infatti, ad avere il motore con la testata separata e non fusa in blocco con il corpo cilindri, la prima con la leva del cambio posizionata al centro tra i due sedili anteriori, e non laterale come di moda all’epoca, e la prima ad aver abbandonato le ruote di legno per passare a quelle a disco in lamiera o, in opzione, a raggi. Il motore è un quattro cilindri in linea da quasi 5,0 litri di cilindrata e 70 cv di potenza.
Officine Meccaniche di Brescia: non solo camion
Due lettere, una sigla che è leggenda tra autocarri e veicoli industriali italiani. OM, Officine Meccaniche Brescia, è diventata famosa con i suoi camion costruiti a cavallo tra gli anni ’30 e ’60 (per poi essere assorbita da Fiat nel 1967), ma anche per auto da corsa che dominarono la scena tra le due guerre mondiali. La OM 469 Sport del 1922 esposta temporaneamente a Roma è un oggetto unico restaurato dopo 60 anni di oblio per tornare all’antico splendore.
DNA vincente
L’ultima, in ordine cronologico, è l’Alfa Romeo 8C 2300 del 1934, capolavoro del genio di Vittorio Jano e carrozzata Touring. È stata una delle più avanzate auto da corsa degli anni ’30, non solo per il motore, un 8 cilindri in linea da 155 cv, ma anche per finezze tecniche come le sospensioni ad assale rigido con balestre longitudinali semiellittiche e ammortizzatori a frizione regolabili tramiate una manopola nell’abitacolo.
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