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Stellantis, Tavares: il mhev una soluzione accessibile alla classe media

La strategia di prodotto vede un'accelerazione sull'e-Hybrid a 48 volt, a fronte di elettriche troppo care per molti. Finirà anche sulla nuova Jeep in produzione a Melfi

Stellantis, Tavares: il mhev una soluzione accessibile alla classe media

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

25 lug 2024

Avanti tutta con il mild hybrid, in una formula specifica di Stellantis. L'e-DCT, la trasmissione elettrificata assemblata a Metz e, in parte, a Mirafiori, troverà sempre più spazio sull'offerta di prodotto dei 15 marchi dell'universo del Gruppo. 

Carlos Tavares la indica come risposta necessaria a una domanda di accessibilità finanziaria che, le elettriche, semplicemente non possono assolvere per molti automobilisti. 

Nel giorno dei risultati, negativi, per Stellantis nel primo semestre, il manager portoghese apre all'estensione dell'offerta di modelli e-Hybrid, a partire dalla produzione a Melfi. 

Melfi, non solo Jeep elettrica

Casa individuata delle elettriche su architettura STLA Medium, l'a.d. conferma certamente per la produzione Jeep - con la nuova Compass in arrivo - l'adozione del mild hybrid e-DCT. 

"Siamo contenti che i modelli mhev stiano realizzando un gran successo, gli ordini sono molto forti. La centralità dell'offerta europea sarà rappresentata dagli mhev, proposti a un prezzo che la classe media può permettersi e con un vantaggio della riduzione del 30% sulle emissioni.

Abbiamo due impianti che fanno gli e-DCT, Mirafiori e Metz. Sta funzionando, genera profitti. 

A Melfi faremo il modello Jeep elettrico. Stiamo rafforzando l'offerta mhev ogni volta che ne vediamo l'opportunità. Al momento, Jeep (Compass; ndr) avrà la versione mild hybrid".

Modelli accessibili alla classe media

Soluzione da grandi economie di scala, un'elettrificazione applicata a un componente come il cambio e abbinato a un'unica motorizzazione: l'1.2 turbo benzina 3 cilindri. Il tutto, spalmato dal segmento C della nuova Citroen C3 fino al segmento C superiore delle Peugeot 3008 e 5008. 

"Abbiamo sempre pensato che dobbiamo affiancare alle elettriche, che tendono a essere ancore piuttosto care, modelli efficienti sulle emissioni di Co2, che la classe media possa permettersi. Per questo stiamo ampliando la tecnologia mhev.

Stiamo portando le soluzioni di cui hanno bisogno i clienti, possiamo farlo perché siamo flessibili con le piattaforme multienergia".

Leapmotor in viaggio verso l'Europa

Tra i marchi che si preparano a entrare nel folto portafoglio del Gruppo, Leapmotor. Confermato l'avvio delle vendite della citycar T03 a settembre, lo schema è quello del riassemblaggio delle vetture in Polonia: "Mentre parliamo, è in viaggio il primo insieme di modelli Leapmotor destinati all'Europa. Il processo di omologazione procede  bene e le prime vendite inizieranno a settembre", le parole di Tavares durante una conference call con i media. 

Modello di business che, nell'operazione Leapmotor, è diversissimo rispetto al portafoglio di marchi composto dalla fusione tra FCA e PSA. La joint venture dà l'esclusiva di vendita sui mercati fuori dalla Cina a Stellantis e solo in prospettiva potrebbero arrivare una produzione completa in Europa, diversamente dalla formula del riassemblaggio dei veicoli.

Tutt'altro scenario interessa i 14 marchi di proprietà, sui quali Tavares è stato molto chiaro alla domanda se Stellantis abbia o meno un numero eccessivo di brand: "Se ce ne saranno alcuni che non venderanno, li chiuderemo. Non possiamo permetterci marchi che non generano soldi".

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