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Federmetano punta sul biometano derivato da scarti organici per sostenere una transizione rapida. A Roma il convegno con addetti ai lavori e istituzioni
19 set 2024
Il biometano come carburante alternativo ecologico ed economico, per sostenere la transizione della mobilità e raggiungere gli obiettivi europei per la riduzione delle emissioni di CO2. Federmetano, l'associazione di categoria degli impianti per la distribuzione del gas naturale, ha presentato a Roma il suo studio relativo all'uso del biometano per una mobilità sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico. Il sottotitolo dell'incontro, a cui hanno partecipato sia addetti ai lavori che rappresentati della istituzioni, è stato “l'evoluzione green del motore a combustione interna”, a sottolineare il biometano possa costituire una via alternativa per ridurre considerevolmente i tradizionali motori endotermici. Nella stessa occasione sono state esposte a titolo dimostrativo due Fiat Panda mild hybrid con impianto a biometano.
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Diventato piuttosto popolare dopo i primi anni 2000, anche grazie a numerosi modelli a doppia alimentazione proposti da Fiat, oggi il metano sta vivendo una fase calante: di fatto, in Italia non sono più disponibili auto a metano con impianto installato direttamente in fabbrica, come confermato dai dati UNRAE rivelano che registrano solo qualche immatricolazione “residua”: 1.229 da gennaio ad agosto 2024, appena lo 0,1% del totale, solo 3 esemplari nello scorso mese.
Nel frattempo, si sta però sempre più diffondendo un nuovo tipo di gas, il biometano, le cui caratteristiche potrebbero potenzialmente portarlo a essere ampiamente usato anche per la mobilità leggera. Diversamente dal metano tradizionale, che è di origine fossile, il biometano è un combustibile ricavato dalla purificazione del biogas, che viene a sua volta prodotto dalla fermentazione di materiali organici. Tali materiali sono principalmente scarti dell'agricoltura, dell'industria alimentare e zootecnica (come trinciato di alcune colture, letame e fanghi di depurazione). Si tratta quindi di un combustibile rinnovabile e con un basso costo e basso impatto ambientale, in quanto viene ricavato da scarti.
Al momento il biometano ha una produzione che per quanto in rapida crescita (nel 2023 si contavano 1.300 impianti e 3,5 miliardi di metri cubi annualmente prodotti nell'UE) è ancora marginale rispetto ai combustibili tradizionali. Ma gli obiettivi sono ambiziosi, con la produzione che dovrà decuplicare fino a 35 miliardi di mq. E se oggi il biometano viene utilizzato principalmente per i mezzi pesanti, le associazioni di settore puntano a rendere questo combustibile sempre più diffuso anche per la mobilità leggera, vale a dire sulle automobili. Chiedendo, per questo, una serie di agevolazioni per le vetture che ne fanno uso.
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L'incontro organizzato da Federmetano e svoltosi nelle sale della sede ACI di Roma è stato aperto dal presidente Angelo Sticchi Damiani che ha colto l'occasione per criticare le decisione di una transizione della mobilità così rapida e completamente incentrata sull'elettrico: “Era evidente che per una rete di ricarica sarebbe servito tempo, e che si poteva puntare su soluzioni alternative non a impatto zero ma molto ecologiche. Vanno bene il metano e altre forme di alimentazione che siano rispettose dell’ambiente ma che danno all’utente la libertà di scegliere, non per obblighi decisi a Bruxelles. Abbiamo un parco circolante vecchissimo, oltre 12 anni, e 3,5 milioni di auto euro 0. In nord europa non hanno questo problema, che non può essere risolto con le elettriche” ha spiegato il presidente ACI.
A introdurre gli interventi è stato poi Dante Natali, presidente di Federmetano, che ha fatto il punto della difficile situazione che ha vissuto la filiera del gas naturale negli ultimi anni: “Federmetano nasce nel '48, è la storia del metano. Uno dei problemi maggiori per cui il settore è in difficoltà è la guerra russo-ucraina, che ha portato il prezzo del metano a livelli impensabili. In un mercato abituato a essere particolarmente tranquillo, a differenza di quello del petrolio. Oggi il settore non è ancora rientrato nella normalità”. Mentre sul biometano, Natali aveva premesso che “Il biometano può fornire un immediato contributo al complesso e lungo percorso della transizione, specialmente nella mobilità. Fin da subito, un veicolo alimentato a benzina, ma anche Diesel, oppure ibrido elettrico, può essere trasformato a biometano, oggi anche con incentivo statale, e usufruire della rete di distribuzione già esistente”.
La strada da fare per far diffondere questo tipo di combustibile è però ancora lunga, e deve essere, chiede Federmetano, agevolata e sostenuta dallo Stato. “In vista della imminente totale sostituzione del gas naturale fossile per uso autotrazione con il biometano – ha continuato Natali - Federmetano ha intenzione di portare all’attenzione del Governo un elenco di richieste volte a promuovere l’utilizzo del biometano in autotrazione, a partire dall’equiparazione dei veicoli a biometano ai veicoli elettrici.”
All'incontro a Roma hanno preso parte numerosi addetti ai lavori di aziende specializzate nel settore, ma sono intervenuti anche alcuni rappresentanti delle istituzioni, a partire dal Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha inviato un videomessaggio: “Il tema della mobilità è essenziale per transizione ecologica. Nei trasporti transizione significa ridurre emissioni e migliorare qualità dell’aria, ma il cambiamento non deve lasciare indietro nessuno. Serve la neutralità tecnologica, non ideologie. La decarbonizzazione passa attraverso l'elettrico e i carburanti sostenibili, anche il biometano. Tutti insieme dobbiamo realizzare un nuovo modello, è una grande sfida che abbiamo di fronte”.
Il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ha invece approfondito il tema della razionalizzazione della reti di punti vendita carburante e distributori. L'obiettivo è quello ridurne il numero, considerando anche le famiglie e i lavoratori che ci sono dietro e garantendo a tutti di non dover percorrere distanze eccessive per fare rifornimento.
È arrivato in diretta da Bruxelles invece l'intervento dell'eurodeputato Stefano Cavedagna: “Con quello che è accaduto con le elezioni europee e la riduzione delle forze green che applicavano concetti ideologici, cambierà qualcosa. Anche draghi ha detto che la decarbonizzazione è opportuna ma non in maniera ideologica. Esistono tante alternative ai carburanti tradizionali, come appunto il biometano. Il tutto elettrico inoltre ci legherebbe mani e piedi a chi estrae il litio, Cina in primis. Siamo contrari in assoluto al ban delle endotermche, e ci mettiamo a disposizione di questa 'battaglia civile' per questi carburanti considerati tuttora come qualcosa da evitare” ha detto Cavedagna.
A dare le conclusioni di questo incontro a Roma è stato ancora Dante Natali, presidente di Federmetano, che ha fatto il punto di ciò che secondo l'associazione sarà necessario per lanciare il biometano come carburante ecologico ed economico anche per il trasporto leggero. In particolare, viene richiesta una tassazione agevolata e la possibilità di accedere nelle ZTL come le vetture elettriche. Agevolazioni chieste per sostenere questpo carburante che, ha ricordato ancora Natali, può garantire una decarbonizzazione rapida, con costi accessibili a tutti e pochi interventi sia sulla rete che sulle auto, sostenendo anche l'economia del territorio. Ora la palla passa alla politica.
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