Il piano prevede il bando delle vetture provenienti dai paesi considerati "ostili" nel 2026: ma non è l'unico obiettivo del Dipartimento del Commercio
26.09.2024 ( Aggiornata il 26.09.2024 14:33 )
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato di voler fermare le vendite di auto connesse da paesi come Cina e Russia. Il motivo riguarda ovviamente la sicurezza relativa alla gestione dei dati: la connessione tra queste auto infatti minerebbe la privacy degli utenti, rischiando di essere "controllate" o a rischio hacking.
Prima di tutto c'è da ricordare che le auto connesse, o "connected cars", sono quelle automobili in grado di comunicare in modo bidirezionale con altri sistemi al di fuori del veicolo stesso.
Ovviamente, quello degli USA, non si tratta di un provvedimento che, se approvato, entrerà in vigore nel breve periodo. L’aggiornamento hardware e software delle auto già in produzione presenta problemi significativi, che potrebbero complicare l’implementazione della normativa. Intanto viene reso noto che il piano prevede il divieto per le vendite di auto con componenti software provenienti da paesi "ostili" entri in vigore a partire da gennaio 2026, mentre il blocco per le componenti hardware si estenderà fino a gennaio 2029. La proposta relativa allo stop delle vendite delle auto connesse provenienti da Russia e Cina potrebbe essere un ulteriore tassello capace di minare, ulteriormente, i già tesissimi rapporti tra l'occidente e il paese asiatico, già colpito dai dazi sulle auto elettriche importate.
Intanto, secondo le stime, al termine dello scorso anno si contavano oltre 350 milioni le auto connesse in circolazione nel mondo, in crescita del 18% rispetto al 2022.
Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella
Link copiato