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Dazi sulle auto cinesi, voto favorevole dell'Europa

Il prossimo passaggio vedrà l'imposizione dei dazi definitivi, entro il 30 ottobre. Non si chiude la porta al negoziato Europa-Cina per una soluzione alternativa, di prezzi minimi realmente applicabili

Dazi sulle auto cinesi, voto favorevole dell'Europa
© Acea

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

4 ott 2024

Dieci voti a favore, 5 contrari e 12 astenuti. È l'esito della consultazione che dà alla Commissione europea il via libera di procedere con la definizione dei dazi definitivi sull'importazione di auto elettriche prodotte in Cina.

A Bruxelles, quello che è stato tecnicamente un voto di "non opposizione" alla Commissione, ha visto il fronte dei Paesi contrari all'imposizione dei dazi definitivi guidato dalla Germania. I tecnici in rappresentanza di Malta, Ungheria, Slovenia e Slovacchia hanno seguito la posizione tedesca, mentre i favorevoli ai dazi - che verranno normati entro il 30 ottobre prossimo e saranno in vigore per 5 anni - contano Italia, Olanda, Francia. Inoltre, hanno votato a favore anche Bulgaria, Danimarca, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania e Polonia.

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Dazi definitivi e discussioni aperte 

"Parallelamente, l'UE e la Cina continuano a lavorare sodo per esplorare una soluzione alternativa - monitorabile e applicabile - che dovrebbe essere pienamente compatibile con il WTO, adeguata per affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli accertate dall'indagine della Commissione", si legge nella nota stampa diffusa dalle istituzioni di Bruxelles. Le trattative per l'imposizione di un prezzo minimo di vendita delle elettriche cinesi in Europa proseguono. Vale ricordare come i dazi provvisori in vigore dallo scorso luglio abbiano colpito, con soglie percentuali variabili, i Gruppi cinesi fino al 35,2%, oltre il 10% ordinario sull'importazione di auto prodotte fuori dall'Europa.

Il tentativo tedesco, pressato dall'industria dell'auto teutonica, di spostare in extremis gli equilibri del voto non ha avuto esito e il terreno dei dazi è un altro fronte di contrapposizione tra l'idea di protezione dell'industria europea presente in Francia - mediante misure di tutela del mercato interno - e quella in Germania, "anti-protezionismo".

Acea, Costruttori contrari (com'era noto)

Dopo il voto, anche l'Acea - l'assocostruttori europei di auto (della quale non fa parte Stellantis) - ha ribadito la linea contraria ai dazi. Fronte sul quale il Gruppo diretto da Tavares è allineato nella visione negativa sulle barriere al libero commercio con la Cina.

"L'Acea ha sempre affermato che il commercio libero ed equo è essenziale per creare un'industria automobilistica europea competitiva a livello globale, mentre una sana concorrenza stimola l'innovazione e la scelta per i consumatori.

Il commercio libero ed equo è essenziale per garantire condizioni di parità a tutti i concorrenti, ma è solo un aspetto della competitività globale. Affinché il settore automobilistico europeo sia competitivo nella corsa globale ai veicoli elettrici, è fondamentale una strategia industriale completa, come evidenziato nel rapporto Draghi".

In linea di principio una strategia condivisa, che richiede uno sforzo in spesa pubblica enorme e sul quale la frattura Francia-Germania è più che mai profonda per immaginare una composizione intorno all'idea di investimenti con l'emissione di debito comune. 

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