A essere contraria alla decisione è la Germania, che considera questa “ "una battuta d'arresto per il libero commercio globale”
30.10.2024 ( Aggiornata il 30.10.2024 11:15 )
L'argomento dazi sulle auto elettriche cinesi è stato sul banco di discussione per diverso tempo. Molte sono state le trattative fra l'Unione Europea e la Cina, e per il momento tutte non sono andate a buon fine. Per quanto queste possano continuare, ad oggi i dazi diventano definitivi.
Il regolamento europeo è così ufficialmente in vigore, sebbene includa una clausola di revisione. Dunque a partire da oggi, 30 ottobre 2024 e per i successivi cinque anni, le e-car prodotte in Cina e importate nell'UE saranno soggette a una tariffa aggiuntiva variabile, che potrà essere anche più del 35%. L'entità della tariffa dipenderà dal livello di "collaborazione" mostrato dai vari produttori nella ricerca svolta di recente dall’Unione Europea, volta a verificare la presenza di sussidi statali cinesi che renderebbero più ardua la concorrenza per le aziende europee.
Il regolamento di cui sopra parliamo era stato avviato, seppur provvisoriamente, quest'estate, nel mese di luglio. I dazi saranno così quantificati: 17% per Byd; 18,8% per Geely; 35,3% per Saic; 7,8% per Tesla ; 20,7% per altre aziende che hanno collaborato all'indagine dell'Ue e 35,3% per tutte gli altri costruttori. A non essere d'accordo a riguardo sono però i tedeschi, tant'è che Hildegard Müller, presidente dell'Associazione dell'industria automobilistica tedesca, ha detto che questa è "una battuta d'arresto per il libero commercio globale e quindi per la prosperità, la conservazione dei posti di lavoro e la crescita dell'Europa. L'industria non è ingenua nel trattare con la Cina, ma le sfide devono essere risolte con il dialogo".
Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella
Link copiato