Il manager italiano spiega la visione del Gruppo Renault tra elettrico e sfida dei costi, senza chiudere del tutto la porta al termico: ecco cosa ha detto
04.11.2024 16:25
“Stiamo percorrendo una strada piena di buche, ma vedo la luce in fondo al tunnel”. Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault, con la sua partecipazione elegante e confidenziale unite a motivate certezze di fiducia e speranza, ha illuminato la struttura di accoglienza che apre le porte di Ampere, l’impianto dove un anno fa ha cominciato a pulsare il cuore di ElectriCity, la sua geniale intuizione, un mega polo industriale dedicato alla mobilità elettrica intelligente ed ecosostenibile. Un polo pluriproduttivo sviluppato come una “città” (accoglie… 11 mila dipendenti, di cui 35% ingegneri) nato e trasformato nell’ambito del Gruppo Renault, in cui sono confluite le attività su Ev, batterie e software a Douai (Haut de France). Qui da un anno sotto l’ombrello del Marchio Ampere è nato il futuro del Gruppo, in nome della decarbonizzazione, della ricerca per lo sviluppo di una nuova mobilità perché “nessuno può negare la realtà delle difficoltà ambientali e climatiche che stiamo affrontando…”.
Il momento per ill settore dell’automotive è particolarmente delicato, lo dicono i numeri su cui incidono normative e scelte politiche europee che non sono aderenti alle realtà e alle necessità di gran parte dei Paesi della UE. Ma De Meo ha già cambiato marcia: “Probabilmente vi sorprenderò, ma pensiamo che questo sia il momento perfetto per guardare al futuro dei veicoli elettrici in Europa. Molte persone hanno espresso preoccupazioni perché il mercato dei veicoli elettrici sta rallentando in Europa, dal 16% nel 2023 al 14% di quest’anno, ma noi ci siamo preparati lavorando per il futuro che è già qui, in questo eccellente sito produttivo dove sono state sviluppate tecnologie rivoluzionarie per la prossima generazione di veicoli elettrici, auto in grado di regalare emozioni riducendo costi e consumi”.
Ampere, ecco l'elettrificazione secondo Renault
Perché il messaggio è chiaro e deciso, nel recente passato la UE ha dato delle normative e le aziende automobilistiche hanno effettuato fior di investimenti nella direzione indicata, riduzione delle emissioni nel 2025, stop alla produzione di veicoli a motore termico nel 2035.
“Dall’elettrico non si tornerà indietro, non lo dico soltanto come manager ma anche come appassionato di auto. La tecnologia è migliore di quella termica, è confortevole e silenzioso, permette di reinventare l’architettura dell’auto, è nativamente più connesso e segue una logica, dura più tempo e la ricarica costa meno. Non faremo passi indietro…. Non dico che tutto vada bene, il percorso ha vissuto un po’ di su e giù, ma ci sono segnali di un dialogo in ripresa, tutti cominciano ad affrontare nuove realtà”.
Da una domanda dei colleghi francesi nasce una riflessione: “Abbiamo affrontato sacrifici e momenti difficili, Covid, mancanza di materie prime, difficoltà di infrastrutture, ma abbiamo resistito e investito. Perché questa dell’elettrico è la strada, magari non totale. Noi abbiamo creato Ampere per offrire tecnologie e customer experience esclusive e raggiungere i leader del settore in tempi record, creato modelli nuovi. Noi abbiamo messo i soldi mentre c’è chi parla e scrive: perché si dovrebbe tornare indietro? Perché dovremmo essere penalizzati?"
Luca De Meo però ci tiene a chiarire: “Non smetteremo di produrre auto a motore termico, l’elettrico sarà forse l’85% della produzione, non. posso prevedere i numeri precisi…”.
Nell’occasione De Meo ha annunciato una partnership intrigante: “Nissan ha chiesto ad Ampere di studiare lo sviluppo del suo prossimo modello elettrico dedicato al segmento A”. Una vettura cittadina, da realizzare in tempi molto rapidi, pensata per i clienti di domani. Da non confondere con la nuova erede della Micra che è un segmento B. Avrà il suo sviluppo nella scia della “cugina” Twingo.
Intanto Ampere ha ampliato il raggio d’azione all’interno del Gruppo, oltre a Nissan. Sulle linee di produzione di Douai girano già le nuove Alpine, la A290 sulla piattaforma AmpR Small e la A390 sulla piattaforma AmpR Medium dove prossimamente sarà sviluppato anche il C-SUV elettrico di Mitsubishi a partire dal 2025. In attesa di una verifica di fattibilità anche per il brand Dacia per ora legato a una missione differente ma su cui è prevista una fase esplorativa in proiezione elettrica.
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