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Da Michelin a Schaeffler: le ultime imprese automotive pronte a chiudere
Ci saranno chiusure di fabbriche e soppressione di molti posti di lavoro. La crisi sta aumentando e colpisce più categorie

Pubblicato il 5 novembre 2024, 18:54
Cattive notizie per Michelin, la quale si prepara a mettere il sigillo entro il 2026 sulle fabbriche di Cholet e Vannes, dove al momento lavorano 1.254 dipendenti. Lo conferma la stessa azienda, la quale ha detto che "non è stato possibile preservare la redditività dei due stabilimenti" sotto il peso del "peggioramento della competitività dell'Europa, in particolare a causa dell'inflazione e dell'aumento dei prezzi dell'energia".
Michelin, rassicura che, in ogni caso, "tutti i dipendenti colpiti beneficeranno di un sostegno individuale per aiutarli a costruire un nuovo futuro” e inoltre il gruppo cercherà di creare “altrettanti posti di lavoro dello stesso tipo a livello locale" come accaduto con altri impianti.
Un settore che naviga in acque incerte
La crisi, però, non ha colpito solo Michelin, ma anche Schaeffler, fornitore automobilistico tedesco, il quale ha dichiarato che sopprimerà 4.700 posti di lavoro in Europa e due suoi stabilimenti chiuderanno le loro porte. In una nota, l'azienda ha spiegato che questa è la loro risposta “al difficile contesto di mercato, alla crescente concorrenza globale e alla continua trasformazione, in particolare nel settore dei fornitori automobilistici.”
Il programma di riduzione vedrà effettuare un taglio pari al 3% del totale delle retribuzioni del gruppo, che, dopo la fusione con il produttore di apparecchiature Vitesco, comprende 120.000 dipendenti. L’obiettivo è ottenere una riduzione dei costi annuali di circa 290 milioni di euro entro il termine del 2029.
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