La terza edizione, in programma dal 25 novembre, sfida gli stereotipi di genere: 40 donne hanno posato con le icone Alfa Romeo della collezione Cozzi
19.11.2024 ( Aggiornata il 19.11.2024 09:14 )
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre), il Museo Fratelli Cozzi di Legnano (MI) inaugura la terza edizione di "Donne e Motori? Gioie e Basta". Si tratta di un progetto fotografico che sfida gli stereotipi di genere e celebra le donne attraverso immagini potenti e simboliche. L'inaugurazione ufficiale si terrà proprio lunedì 25 novembre alle ore 18:30, presso la Sala Rossa del museo, dopo l'anteprima speciale dell'edizione appena conclusa di Milano AutoClassica.
Questa nuova edizione si focalizza sulla “sorellanza”, mettendo in luce la capacità delle donne di lavorare insieme e supportarsi reciprocamente, nella vita professionale come in quella personale. Ogni protagonista ha posato, accanto alle Alfa Romeo classiche della collezione del Museo Fratelli Cozzi, insieme a una “sorella”: 40 donne testimonial, tra le quali la fondatrice Elisabetta Cozzi (in foto), la nuotatrice paralimpica Martina Rabbolini e le colleghe giornaliste Maria Leitner, Monica Secondino e Ilaria Salzano, sono state ritratte dall’obiettivo di Camilla Albertini, già fotografa delle precedenti edizioni. Tra gli sponsor Mawdy Services e Pirelli, oltre al patrocinio di enti come ACI Storico, ASI e FIVA.
L’iniziativa, con apertura al pubblico dal 26 novembre al 18 dicembre, nasce (anche) per sfidare e superare frasi stereotipate come "Donna al volante, pericolo costante", dimostrando che il binomio "donne e motori" può essere, anzi, fonte di ispirazione e orgoglio. Tra le vetture protagoniste spiccano modelli leggendari come Alfa Romeo 2600 Spider Touring Superleggera, Giulia Sprint e Montreal che fanno da cornice ai ritratti, simboleggiando potenza, bellezza e innovazione. Il progetto non si limita, poi, alla sola mostra statica: gli scatti, infatti, “viaggeranno” per l’Italia e all’estero, in luoghi come scuole a spazi istituzionali, per promuovere una cultura inclusiva e rispettosa.
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