I piani del confronto tra Stati membri, istanze dell'Acea e transizione verso l'elettrico sono molteplici e passano anzitutto dai limiti di CO2 da rispettare nel 2025. Germania per il rinvio delle sanzioni
26.11.2024 ( Aggiornata il 26.11.2024 18:07 )
Verso il Consiglio competitività del 28 novembre, dove i Paesi membri si troveranno a trattare lo spinoso problema di un'industria dell'auto europea in crisi e pressanti normative da rispettare, si procede con la conta di varie posizioni e temi.
C'è l'assocostruttori europea (Acea) a sottolineare i limiti della transizione progressiva - con le norme sulla media di CO2 2025 da rispettare - al solo elettrico per com'è stata strutturata. C'è la voce di una Germania che vive la crisi interna di Volkswagen. E c'è la posizione del governo italiano, che ha raccolto intorno alla propria proposta per l'automotive il consenso di altri 6 Stati membri, come riporta l'agenzia di stampa Ansa.
Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia supportano la richiesta di un anticipo al 2025 della revisione delle norme che porteranno al Fit for 55 del 2035. Riesaminare il contesto - oggi molto negativo per la domanda di auto elettriche sostenuta esclusivamente dal mercato - e tracciare una linea di neutralità tecnologica che vada oltre l'auto a batterie quale unica via per abbattere le emissioni. In aggiunta, nella proposta per l'industria dell'auto europea avanzata dall'Italia vi è un "impegno europeo in investimenti pluriennali e una strategia industriale di lungo termine".
Al mercato europeo servono incentivi all'acquisto e, peraltro, non sono stati in sé sufficienti a far decollare la domanda. I limiti comprendono anche altri fattori, come l'infrastruttura di ricarica capillare e accessibile. Un peso che ricade più sulle azioni dei singoli Stati membri e le amministrazioni locali, nel rispetto degli obiettivi e della fruibilità.
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L'Acea, intanto, sottolinea come "l'industria europea dell'auto riafferma il proprio impegno sull'obiettivo della neutralità climatica dell'Unione Europea nel 2050 e il passaggio alla mobilità a zero emissioni". Quindi, le emissioni zero non sono in discussione come risultato da centrare in futuro.
La direttrice generale dell'Acea, Sigrid de Vries, ha commentato: “I produttori sono i soli a sostenere il peso di una trasformazione ostacolata da fattori che sfuggono al loro controllo, come l'inadeguatezza delle infrastrutture di ricarica e gli insufficienti incentivi all'acquisto.
È incoraggiante vedere che gli Stati membri dell'UE discutono di opzioni concrete e praticabili per alleviare la pressione immediata e sproporzionata della conformità alle norme, come l'introduzione di periodi di conformità pluriennali o l'autorizzazione a incamerare e prendere in prestito i crediti di CO2 da un anno all'altro.
Ridurre i costi di conformità alle norme per il 2025, mantenendo al contempo la trasformazione della mobilità verde, è essenziale per garantire la resilienza del settore automobilistico dell'UE e la capacità a lungo termine di affrontare la transizione verde".
Sanzioni che guardano al 2025 e lo sforamento del limite dei 93,6 g/km di CO2 prodotti dalla flotta di auto effettivamente vendute dai costruttori in Europa. Un taglio del 15% rispetto al 2021.
Sul punto, diverso rispetto all'anticipo di un anno, al 2025, della revisione delle norme che guardano al 2035 e al solo elettrico, si registrano le posizioni della Germania, favorevole a più alternative che non impattino sulle casse dei costruttori.
“Il denaro deve rimanere nelle aziende per la modernizzazione della loro industria, della loro compagnia”, il commento del cancelliere Scholtz, riportato dall'agenzia Reuters, sul tema multe ai costruttori. Potenzialmente un impatto da 13 miliardi di euro sull'industria automobilistica, dai 95 euro per ogni g/km di CO2 emessa - moltiplicato per i volumi venduti - dalla flotta oltre il limite.
Su una linea non troppo distante si è espresso il ministro dell'Economia Habeck, favorevole a sospendere le multe applicate nel 2025 se nei due anni successivi i costruttori rientreranno nelle soglie limite: "Per quanto riguarda i limiti di emissioni del parco auto, la mia posizione è la seguente: atteniamoci ai limiti previsti e siamo pragmatici sulla transizione”.
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