L'ex presidente e CEO è morto a 94 anni nel giorno di Natale, a causa di un linfoma maligno: guidò per oltre 28 anni l'omonimo Gruppo automobilistico e motociclistico
27.12.2024 18:58
È un Natale davvero triste quello in casa Suzuki. Osamu Suzuki, leggendario ex presidente e ceo della Suzuki Motor, che ha contribuito a trasformare il produttore giapponese di mini-veicoli in un'azienda competitiva a livello globale, è morto a 94 anni a causa di un linfoma maligno. Lo ha riferito l'azienda solo oggi dai famigliari, dopo la celebrazione del funerali svolti privatamente. Noto per le sue osservazioni sincere e la sua cordialità, era diventato CEO dell'omonimo Gruppo automobilistico e motociclistico nel 1978: sotto la sua guida l'azienda diventò la prima Casa automobilistica nipponica ad avviare la produzione locale in India, dove le sue auto si rivelarono estremamente popolari. Osamu si è dimesso da presidente all'età di 85 anni nel 2015, cedendo l'incarico al figlio, Toshihiro Suzuki.
Nato a Gero, nella prefettura di Gifu, il 30 gennaio 1930 come Osamu Matsuda, Suzuki lavorò in banca dopo essersi laureato nel 1953 alla Chuo University School of Law di Tokyo. Entrò a far parte della Suzuki Motor, che ha sede nella città di Hamamatsu, nel Giappone centrale, nel 1958 quando sposò una figlia dell'allora presidente dell'azienda Shunzo Suzuki, che apparteneva alla famiglia fondatrice. Come a volte è consuetudine in tali situazioni, Matsuda adottò il cognome da nubile della moglie perché la famiglia non aveva un erede maschio. Dopo l'ingresso nella Suzuki Motor Corporation nel 1958, aveva ricoperto vari incarichi, ed era diventato direttore nel 1963, direttore generale junior nel 1967 e direttore generale senior nel 1972. Nel 1979, un anno dopo essere diventato il quarto presidente della Suzuki Motor, lanciò una minicar economica, che divenne un grande successo e fu promossa sui mercati mondiali. Sotto la guida di Suzuki, le vendite dell'azienda sono cresciute di oltre dieci volte, raggiungendo i 3 trilioni di yen (quasi 18miliardi di euro) negli anni 2000. Nel 2000 si era dimesso dall'incarico di amministratore delegato per assumere la sola presidenza, mantenuta fino al giugno 2015.
Osamu Suzuki ha anche chiuso accordi commerciali con altri produttori globali come General Motors e Volkswagen negli anni 2000, per poi arrivare, vista la crescente concorrenza, a formare un'alleanza con Toyota nel 2019 per co-sviluppare veicoli a guida autonoma. Mentre altre case automobilistiche giapponesi si sono espanse nei mercati degli Stati Uniti e della Cina, offrendo un'ampia gamma di veicoli, Suzuki è rimasta fedele alle mini e alle auto compatte, principalmente nell'Asia meridionale e sud-orientale. "Produrre prodotti di buona qualità e a basso prezzo è la base della produzione - aveva detto Suzuki una volta in un'intervista con l'emittente televisiva Nhk -. Non possiamo abbassare i costi stando seduti negli uffici del presidente, quindi bisogna stare in fabbrica per capire il lavoro e avere idee".
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