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La vicepresidente della Commissione Europea, Roxana Minzatu, non vuole tenere prima la discussione sullo stop dei veicoli a motore termico, previsto per il 2035
30 dic 2024 (Aggiornato alle 18:01)
Gli ultimi mesi del 2024 sono stati caratterizzati da una sollecitazione delle Case automobilistiche e dei diversi governi nazionali alla Commissione Europea per anticipare al 2025 la discussione sul divieto dei motori termici, inizialmente fissato per il 2035. Tuttavia, la risposta della Commissione è stata costantemente negativa, e l'ultimo fermo diniego è arrivato da Roxana Minzatu, vicepresidente della Commissione, in risposta a un'interrogazione del Partito Popolare Europeo.
Minzatu ha detto che “il regolamento richiede alla Commissione di presentare una relazione sui progressi entro il 2025. Sulla base di tale relazione, la Commissione procederà con la revisione nel 2026. Il traguardo del 2035 garantisce sicurezza a produttori, fornitori e investitori, fornendo un margine temporale adeguato per pianificare una transizione equa."
La proposta di vietare la vendita di auto con motori termici prevede una revisione delle normative nel 2026, con l'obiettivo di attuare il blocco definitivo nel 2035. Tuttavia, molti costruttori, associazioni industriali (come ACEA) e alcuni governi dell'Unione Europea considerano questo calendario troppo distante, soprattutto se si considera la crisi che sta colpendo il settore. L'Italia, con il ministro Adolfo Urso, ha sollevato più volte critiche verso la lentezza della Commissione nell'affrontare questa tematica.
La risposta di Minzatu sembra però andare in qualche modo contro l'apertura di Ursula von der Leyen annunciata qualche giorno fa, nella quale la presidente della Commissione Europea ha annunciato un "Dialogo strategico sul futuro dell'industria automobilistica in Europa". Bisognerà dunque capire quali strade verranno prese durante i confronti tra le parti, il cui inizio è previsto per gennaio 2025.
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